PORTOGRUARO (Venezia)
Sono Egli Gjeci, 20 anni, Altin Hoti, 22 anni e Giulia Di Tillio, 21 anni, studentessa di economia aziendale, le tre vittime dell’incidente di ieri notte a Portogruaro in provincia di Venezia. I due amici di origini albanesi e l’universitaria, fidanzata di Altin, di ritorno da una serata trascorsa in alcuni locali di Portogruaro, sono morti alle 3,40, quando la Bmw nera su cui viaggiavano e proveniente da Concordia Sagittaria ha sbandato in viale Venezia sfondando un guardrail e danneggiando un albero per poi finire in un canale in prossimità del ponte sul fiume Reghena in zona Borgo Sant’Agnese. Altin abitava proprio a Portogruaro. La sua famiglia deve affrontare un’altra tragedia dopo quella che l’aveva colpita nel maggio scorso, quando il fratello 19enne della vittima è morto in un altro incidente sulla tangenziale nel quale era rimasto ferito anche il padre.
I vigili del fuoco hanno recuperato in nottata i corpi con l’autogru. I sommozzatori hanno setacciato il canale alla ricerca di una quarta vittima, ma fortunatamente la sorella di Altin Hoti si è salvata perché era stata riaccompagnata a casa poco prima dell’incidente. Le salme recuperate erano nell’abitacolo dell’automobile. Nel corso d’acqua profondo circa tre metri sono stati recuperati anche alcuni oggetti personali delle vittime. Non si esclude che l’auto procedesse a velocità elevata. I carabinieri hanno cercato tracce di eventuali frenate sull’asfalto durante la ricognizione mattutina. Secondo altre ricostruzioni l’auto, che appariva danneggiata sul fianco sinistro forse per l’urto con il guardrail, ha anche sfondato un cancello prima di inabissarsi.
Il pubblico ministero di turno ha disposto l’autopsia sul corpo del conducente, compresi gli accertamenti tossicologici, per comprendere le ragioni dell’incidente. Pare che a guidare l’auto fosse proprio Altin Hoti, che viveva a Concordia Sagittaria con la sua famiglia ed era anche proprietario della Bmw. Il suo cellulare è stato sequestrato. Gli investigatori vogliono verificare se lo stesse usando o – affermano alcune agenzie – sia stato distratto da un selfie. Le altre due vittime erano residenti a Portogruaro. Giulia Di Tillio sedeva al suo fianco, sul sedile posteriore c’era Egli Gjeci. Quest’ultimo aveva frequentato l’istituto professionale D’Alessi. Il profilo Facebook di Altin Hoti è ancora pieno di foto della Bmw nera, in alcuni scatti decorata con un teschio e la bandiera dell’Albania.
Nel settembre scorso ricordava il fratello Admir, morto nell’incidente stradale a maggio: "Manchi tanto campione mio, questa vita senza di te è veramente dura. Ti prometto che farò di tutto per avere la giusta giustizia. Non vedo l’ora di incontrarti di nuovo". Sotto, i primi messaggi di dolore degli amici.
"Il Veneto piange altre giovani vittime della strada. Una tragedia senza fine, ultima di molte altre, che lascia il cuore infranto e richiama le coscienze ad un esame profondo su cosa si possa fare per evitarle", dice il governatore Luca Zaia. "In questo momento voglio stringermi alle famiglie delle vittime e ai tutti coloro che le hanno conosciute, rivolgendo loro il mio più profondo cordoglio. Dobbiamo continuare a ricercare forme di prevenzione più efficaci, perché, se così facendo riusciremo a evitare anche solo un’altra di queste tragedie, sarà comunque stato raggiunto un risultato per guardare con maggiore sicurezza sulle nostre strade", conclude.