Giovedì 18 Aprile 2024

Attentato contro un dirigente Msi, uccisi i figli Dei tre colpevoli nessuno ha scontato la pena

Attentato contro un dirigente Msi, uccisi i figli  Dei tre colpevoli nessuno ha scontato la pena

Attentato contro un dirigente Msi, uccisi i figli Dei tre colpevoli nessuno ha scontato la pena

Un rogo appiccato sul pianerottolo di un’abitazione di un condominio di via Bernardo da Bibbiena, nel quartiere di Primavalle, a Roma. È la notte tra il 15 e il 16 aprile del 1973. In quella casa viveva Mario Mattei, militante del Msi. Lui e il resto della famiglia riuscì a salvarsi, ad eccezione dei figli Virgilio, di 22 anni, e Stefano, di 8, che morirono bruciati. Le indagini, che subirono anche tentativi di depistaggio per accreditare l’ipotesi di una faida interna alla destra, si orientarono sugli ambienti della sinistra extraparlamentare e vennero indagati appartenenti a Potere Operaio. L’attività investigativa portò all’individuazione di alcuni militanti. Di questi l’unico a finire in carcere per alcuni anni fu Achille Lollo a cui furono inflitti con sentenza definitiva 18 anni di carcere.

La Procura gli contestò, assieme agli altri due imputati Manlio Grillo e Marino Clavo, il reato di incendio doloso, duplice omicidio colposo e uso di esplosivo e materiale incendiario. Grillo fuggì in Nicaragua e di Clavo si persero le tracce mentre Lollo prima della pronuncia definitiva della Cassazione riuscì a fuggire in Brasile. Per tutti e tre la pena venne dichiarata estinta, attraverso un complesso meccanismo di calcolo, il 12 ottobre 2003. Lollo è morto il 3 agosto del 2021 a 70 anni nell’ ospedale di Bracciano.