Attentato a Rushdie Lo scrittore accoltellato sul palco "È vivo grazie a un poliziotto"

Un agente gli ha fatto da scudo, preso l’assalitore: un 24enne del New Jersey. L’intellettuale operato d’urgenza

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di Giampaolo Pioli

Un attacco con un pugnale in pieno giorno, il volto coperto da una mascherina nera. Un giovane di 24 anni del New Jersey, Hadi Matar, è salito sul palco pochi minuti prima che lo scrittore iraniano Salman Rushdie, 75 anni, iniziasse a parlare della condizione degli intellettuali in esilio e della libertà di espressione. E lo ha colpito. Più di dieci le pugnalate.

Rushdie è crollato a terra circondato da alcuni presenti che gli hanno subito alzato le gambe per migliorarne l’afflusso di sangue al cuore. Anche il moderatore dell’incontro, che gli sedeva a fianco, è stato colpito. Le oltre 200 persone presenti nel piccolo centro spirituale di Chautauquacon, 4,000 anime a 90 chilometri da Buffalo, a nord ovest dello stato d New York, urlavano sconvolte mentre lo scrittore era a terra in un lago di sangue e stava perdendo i sensi. "Tutto si è svolto in una manciata di secondi – ha raccontato un testimone seduto tra il pubblico – Rushdie era coperto di sangue, colava sul pavimento. Ho visto del sangue intorno ai suoi occhi e colargli giù per la guancia". I fendenti dell’aggressore al collo e all’addome.

Le condizioni dello scrittore sono apparse subito gravissime. A bordo di un elisoccorso, Rushdie è stato trasportato in un vicino ospedale dove i medici lo hanno sottoposto a un delicato e lungo intervento chirusgico. La prognosi di Rushdie è riservata. A salvargli probabilmente la vita è stato un poliziotto che ha fatto muro, evitando fendenti mortali dell’aggressore.

Quest’ultimo, che prima dell’attacco sedeva in mezzo al pubblico dell’auditorium, ha tentato di fuggire, coprendosi ll volto con una maglietta grigia ma è stato subito catturato dai partecipanti. e consegnato alla polizia. Nelle stesse ore a Brooklyn un uomo di 51 anni armato con un mitragliatore Ak-47 ha tentato di assassinare una giornalista iraniana dissidente, Masih Alkmjan.

Tornando a Rushdie, la fatwa – una sorta di condanna a morte – che gli aveva lanciato Khomeini nel 1989 per i suoi ’Versetti satanici’, era stata però trattata con distacco dagli altri leader religiosi iraniani successivi. Pertanto nessuno si spiega questo improvviso assalto: il movente è ancora tutto da chiarire. Lo scrittore riconosciuto in tutto il mondo negli ultimi anni aveva lasciato Londra per trasferirsi a New York, la sua residenza primaria, ma tornava spesso in Inghilterra. La governatrice dello Stato di New York ha detto che Rushdie ce la farà e che è pronta a fornirgli la scorta che nel corso degli anni gli era stata tolta perché sembrava non più necessaria.

Il premier britannico Boris Johnson ha condannato l’attacco. "Inorridito dal fatto che Rushdie sia stato accoltellato mentre esercitava un diritto che non dovremmo mai smettere di difendere", ha twittato. "In questo momento i miei pensieri sono con i suoi cari. Speriamo tutti che stia bene". Solidarietà all’autore è stata espressa anche dal mondo letterario e da tanti scrittori. Stephen King si è augurato che Rushdie "stia bene", J.K. Rowling ha definito l’attacco "una notizia orribile".