Mercoledì 24 Aprile 2024

Attacco all’ayatollah La protesta alza il tiro: raid degli hacker alla tv del regime

Iran, programmi interrotti con l’immagine della guida suprema in fiamme poi le foto delle giovani uccise perché si sono ribellate alla dittatura. L’appello a non fermarsi: "Il sangue dei nostri giovani nelle tue mani"

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di Lorenzo Bianchi

Il corpo della guida suprema avvolto dalle fiamme e il volto del grande ayatollah Ali Khamenei inquadrato da un mirino di fucile. Il culmine della provocazione iconografica è andato in onda sabato sera su due canali della tv di stato iraniana ’Irib’. Al ventunesimo giorno di proteste per la morte di Mahsa Amini l’incursione degli hacker è stata firmata dal gruppo ’Edalat – e – Ali’ (La giustizia di Ali). Nell’intrusione sono apparse anche le immagini delle giovani uccise durante le proteste accompagnate dalla scritta "il sangue dei nostri giovani è nelle tue mani" e da un invito a "ribellarsi". Secondo l’autorevole organizzazione non governativa ’Iran Human Rights’ fino all’8 ottobre le persone uccise nelle manifestazioni sono state 185 (inclusi 19 bambini). Le autorità sostengono che Nika, 16 anni, sia caduta dalla finestra di un palazzo. Nasreem Shakarami, la madre di Nika, ha avuto il coraggio di obiettare pubblicamente sul canale radiofonico ’Farda’ che secondo la perizia medico-legale sua figlia è stata uccisa con diversi colpi di un oggetto contundente sul capo. Nika era sparita il 20 settembre. Gli agenti avrebbero trasferito il suo cadavere in gran segreto in un villaggio vicino a Khorramabad per evitare che la tomba diventasse meta di pellegrinaggi.

L’altro simbolo della protesta è Sarina Esmailzadedh, anche lei sedicenne. Sarebbe stata uccisa a bastonate dalle forze del regime nell’elegante quartiere Mehrshahr della città di Karaj nella provincia di Alborz, il 22 settembre. Secondo le informazioni ottenute da ’Iran Human Rights’ "dopo che la sua lezione di inglese si è conclusa a mezzogiorno del 22 settembre Sarina Esmailzadeh e molti suoi amici sono andati a unirsi alle manifestazioni vicino alla sua scuola di lingue. Durante la protesta, le forze di sicurezza l’hanno picchiata con un manganello fino a farla sanguinare dal capo".

L’agenzia di stampa ufficiale ’Irna’ sostiene che i caduti delle forze dell’ordine sarebbero in tutto 14, fra i quali due membri del gruppo paramilitare ’basij - e Mostad’ afin’ (Mobilitazione degli oppressi) collegato ai Pasdaran. I commercianti del Grand Bazar Tajrish di Teheran sabato non hanno alzato le saracinesche. Nel Kurdistan iraniano le autorità hanno chiuso tutte le scuole e gli istituti di istruzione superiore e hanno arrestato diversi studenti, Il musicista Shervin Hajipour, 25 anni, è stato rilasciato martedì. Era finito in cella per una canzone a sostegno delle proteste che sulla sua pagina ’Instagram’ aveva avuto 40 milioni di visualizzazioni. In un filmato ha espresso un semplice desiderio: "Voglio rimanere nel mio Paese e cantare. Se intendo dire qualcosa, o criticare, vorrei farlo qui".

Teheran rinforzerà il cordone ombelicale con Mosca. L’Iran ha fornito droni e sta lavorando intensamente al progetto che dovrebbe collegare la sua rete elettrica a quella russa. Per completarlo manca solo una terza linea di connessione con il Turkmenistan.