Mercoledì 24 Aprile 2024

AstraZeneca parte a macchia di leopardo Fronda anche tra i medici: "Dateci Pfizer"

Vaccinazione per gli under 55 al via soltanto in alcune regioni. A Roma la protesta dei camici bianchi liberi professionisti

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di Alessandro Farruggia

L’Europa che socchiude agli acquisti paralleli dei vaccini. La campagna per la somministrazione con AstraZeneca che parte in quattro regioni italiane mentre nel Lazio alcuni medici rifiutano l’AstraZeneca perché vorrebbero Pfizer e Moderna e perplessi sono anche alcuni sindacati di polizia, come il Consap e il Coisp. Certo è che i primi dati confermano una riduzione dei contagi tra i sanitari per effetto dell’immunizzazione.

Sul fronte dei vaccini l’Europa chiarisce che le regioni possono fare acquisti paralleli solo tra i sieri che non sono parte della campagna di acquisti Ue: sostanzialmente, oggi, del russo Sputnik o dei vaccini cinesi. "Per i vaccini che non sono coperti dalla strategia vaccinale, cioè comprati, manufatti o prodotti da società con cui non abbiamo accordi di acquisto anticipato – ha spiegato il portavoce della Commissione Europea Stefan de Keersmaecker – allora Stati o Regioni che vogliono concludere contratti con tali sviluppatori lo possono fare: non c’è nulla nella strategia sui vaccini che lo impedisca". Il primo a esultare è il Governatore del Veneto, Luca Zaia: "La trattativa per l’acquisto dei vaccini va avanti, stiamo trattando per l’acquisto con due interlocutori: per il momento non ci interessano lo Sputnik e il cinese che non sono ancora stati autorizzati da Ema. Se si finalizzata tutti sarà fatto secondo legge". Ieri intanto la campagna di vaccinazione con il siero AstraZeneca è partita in Toscana, Lombardia, Lazio e Piemonte. In Toscana, dove ieri sono state inoculate le prime 1.989 dosi, il primo contingente è destinato a personale scolastico e dell’università e a forze armate e di polizia under 55: fino a domenica si provvederà alla somministrazione in 15 sedi. In Lombardia le vaccinazioni sono partite a Sondrio e a Mantova e da lunedì avverranno nel resto della regione: la preferenza andrà a medici, odontoiatri e farmacisti, dopodiché toccherà a personale scolastico e forze dell’ordine.

Nel Lazio la vaccinazione, è iniziata nell’hub di Fiumicino, riguarderà per ora i sanitari liberi professionisti under 55 e, una volta arrivata una congrua quantità di dosi, anche le altre categorie, cominciando dagli insegnanti. In Piemonte si è invece partiti dalle forze dell’ordine, il primo vaccinato è un carabiniere. È invece slittata la partenza a Bologna, previste da dopodomani, per "la mancanza di indicazioni applicative": 500 docenti in lista dovranno attendere. Nelle Marche la campagna AstraZeneca inizierà invece il 20 febbraio con docenti e personale della scuola.

Ai virologi che hanno dei dubbi sul vaccino AstraZeneca si sono aggiunti i medici che non si fidano della copertura del’AstraZeneca e vorrebbero Pfizer e Moderna: "No al vaccino AstraZeneca per i medici liberi professionisti under 55. Riteniamo non sia corretto per professionisti che hanno gli stessi rischi del restante personale sanitario a oggi vaccinato con vaccini ad mRNA" ha denunciato u gruppo di 3mila medici liberi professionisti, iscritti all’Ordine di Roma. "Ci risulta – conferma il presidente dell’ordine di Roma, Antonio Magi – che alcuni medici liberi professionisti under55 hanno comunicato alle Asl che non si vaccineranno con AstraZeneca perché ritengono che non sia confacente al loro rischio professionale". Perplessi anche alcuni sindacati di polizia. "AstraZeneca – ha osservato il segretario del Coisp, Domenico Pianese – è il vaccino che al momento offre la percentuale di efficacia più bassa. Si tratta dell’ennesima dimostrazione dell’approssimazione con cui si approccia al comparto sicurezza, nonostante la sola polizia conti già tra le sue fila più di 7.500 contagiati e 8 morti". Di sicuro Pfizer e Moderna un effetto positivo lo stanno avendo. "Tra gli operatori sanitari – annuncia la fondazione Gimbe – i contagi si sono ridotti del 64,2%: dai 4.382 rilevati nella settimana 13-19 gennaio, quando è stata avviata la somministrazione delle seconde dosi, ai 1.570 della settimana 3-9 febbraio".