AstraZeneca, cosa ha detto l'Ema dopo la decisione della Germania

Berlino limita la somministrazione solo agli over 60. L'Agenzia europea del farmaco: "I benefici superano i rischi, no nessi causali tra rare trombosi e vaccino. Non identificato rischio specifico legato all'età o al sesso". Italia: con gli arrivi delle prossime ore totale sale a 4,1 milioni di dosi

Covid, operatrice sanitaria con il vaccino di Astrazeneca (foto Imagoeconomica)

Covid, operatrice sanitaria con il vaccino di Astrazeneca (foto Imagoeconomica)

Bruxelles, 31 marzo 2021 - All'Agenzia europea del farmaco (Ema) si è tenuta oggi una consultazione con gli esperti degli Stati membri e internazionali, conseguente al nuovo alt della Germania successivo ad alcuni rari casi di trombosi cerebrali dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca (che ora si chiama Vaxzevria). Berlino ha limitato la somministrazione solo agli over 60.

La posizione dell'Ema

Ma l'Ema rassicura di nuovo: "Come comunicato il 18 marzo, l'Ema ritiene che i benefici del vaccino AstraZeneca nella prevenzione del Covid-19, con il rischio associato di ospedalizzazione e morte, superino i rischi di effetti collaterali". In una nota l'Agenzia aggiunge: "Maggiori informazioni e consigli per gli operatori sanitari e il pubblico sono disponibili nelle informazioni sul prodotto del vaccino e nella relativa comunicazione diretta con gli operatori sanitari". E ancora: "Le persone vaccinate devono essere consapevoli della remota possibilità che si verifichino questi tipi molto rari di coaguli di sangue. Se presentano sintomi indicativi di problemi di coagulazione come descritto nelle informazioni sul prodotto, devono rivolgersi immediatamente a un medico e informare gli operatori sanitari della loro recente vaccinazione", informa l'Agenzia europea.

E afferma che "un nesso causale" degli eventi rari di trombosi "con il vaccino" di AstraZeneca "non è dimostrato ma è possibile e ulteriori analisi sono in corso". E infine: "Al momento, la revisione non ha identificato alcun fattore di rischio specifico, come l'età, il sesso o una precedente storia medica di disturbi della coagulazione" da associare a questi casi.

image
image

Emer Cooke: no controindicazioni a donne incinte

Da parte sua  la direttrice esecutiva dell'Ema, Emer Cooke ha sottolineato in conferenza stampa: "Non diamo controindicazioni alle donne incinte per l'uso del vaccino AstraZeneca ma consigliamo che si consultino con il loro medico prima di farsi somministrare alcun vaccino". Cooke ha quindi evidenziato che "gli esperti non sono stati capaci di identificare alcun fattore di rischio associato all'età, al genere" o ad altre condizioni mediche che possano convincere gli esperti a limitare la somministrazione a determinate categorie di persone. 

In ogni caso, continua  Cooke, "Continuiamo a monitorare la sicurezza e l'efficacia di tutti i vaccini", e "la nostra analisi sui casi molto rari di trombosi continua e le conclusioni arriveranno prossima settimana". Inoltre, "se sarà stabilita una relazione" tra gli eventi rari di trombosi ed il vaccino di AstraZeneca "daremo nuove avvertenze e istruzioni per i medici".

Quanti i casi rilevati

Quanto al numero dei casi sospetti, l'Ema sta indagando su 62 casi in tutto il mondo di una rara forma di trombosi che ha spinto alcuni Paesi a limitare l'uso del vaccino contro il Covid-19 di AstraZeneca, ha detto il numero uno Emer Cooke in un briefing.  Di questi, 44 casi riguardano lo Spazio economico europeo su un totale di 9,2 milioni di persone che hanno ricevuto il vaccino nella regione, ha spiegato.  Il totale citato dall'Ema non include tutti i casi che sono stati segnalati in Germania, ha precisato Cooke.

La posizione di Astrazeneca

La compagnia farmaceutica anglo-svedese da parte sua ha detto che la decisione presa dalla Commissione permanente tedesca per i vaccini (Stiko) merita "rispetto", ma il siero sviluppato da AstraZeneca è stato giudicato sicuro da altri organismi sanitari e "la sicurezza dei pazienti resta la massima priorità dell'azienda". Le indagini delle autorità regolatorie per i vaccini britanniche ed europee "non sono state in grado di stabilire una relazione causale tra il vaccino e gli eventi di coagulazione", ha dichiarato AstraZeneca in una nota inviata all'agenzia Dpa. "Le autorità regolatorie del Regno Unito, dell'Unione Europea e dell'Organizzazione mondiale della sanità hanno concluso che i benefici dell'utilizzo del nostro vaccino per proteggere le persone da questo virus mortale superano significativamente i rischi in tutte le fasce di età adulta", ha affermato la società, sottolineando che il rapporto rischi-benefici del vaccino è stato "ribadito nell'aggiornamento mensile dell'Ema sulla sicurezza" pubblicato martedì.

Il vaccino in Italia

Fronte Italia. "Con la consegna di domani arriveremo a 4,1 milioni di dosi consegnate in Italia", ha detto l'ad di Astrazeneca in Italia, Lorenzo Wittum, al webinar 'VacciNation. How to win the vaccines race?', organizzato dall'American Chamber of Commerce in Italy. Attualmente, secondo il report presente sul sito del Governo, sono stati consegnati 2.752.400 vaccini di AstraZeneca: domani dovrebbero essere consegnate dunque circa un milione e trecentomila dosi. "Non ci aspettavamo che la situazione internazionale si complicasse - ha aggiunto Wittum in merito ai ritardi di consegne -. Stiamo cercando di risolvere il problema".

Coronavirus, bollettino Covid del 31 marzo: Italia e regioni

Il nuovo decreto Covid: le notizie di oggi

image
image