Asti, 5 arresti per il tabaccaio ucciso durante una rapina nel 2014

Manuel Bacco, 37 anni, tentò di difendere la moglie e fu colpito al torace da proiettili sparati a bruciapelo. La prova decisiva: il Dna nel passamontagna

Rilievi della scientifica nella tabaccheria di Manuel Bacco (Ansa)

Rilievi della scientifica nella tabaccheria di Manuel Bacco (Ansa)

Asti, 22 maggio 2018 - Puntavano all'incasso della giornata i banditi che, il 19 dicembre 2014, uccisero il tabaccaio astigiano Manuel Bacco. A distanza di oltre tre anni i Carabinieri hanno eseguito arrestato cinque persone, accusandole di omicidio, rapina, detenzione e porto illegale di armi.

La vittima, 37 anni, era intervenuta per difendere la moglie strattonata dai banditi, fu colpita al torace da alcuni colpi d'arma da fuoco sparati a bruciapelo.

Secondo gli inquirenti la rapina al tabaccaio di corso Alba doveva essere la prima di una lunga serie. Qualcosa andò storto, però, quando la moglie della vittima venne strattonata dai banditi. Un gesto che causò la reazione del tabaccaio, ucciso dai colpi di pistola esplosi dai malviventi per impedirgli la reazione.  Il delitto sconvolse l'intera Asti, che proclamò il lutto cittadino in occasione dei funerali di Manuel Bacco. 

LA PROVA DECISIVA - È stato il dna a incastrare il presunto autore dell'omicidio di Manuel Bacco. I carabinieri sono riusciti a isolarlo grazie alle tracce lasciate dall'uomo sul passamontagna indossato. Si tratta di un 24enne residente nell'Astigiano e incensurato. Attraverso le telecamere di videosorveglianza della zona e del tabaccaio, gli investigatori dell'Arma sono poi risaliti ai complici del giovane.

LA VEDOVA - "Provo tanta rabbia per loro. Vorrei capire il perché - si sfoga Cinzia Riccio, 35 anni, la vedova di Manuel Bacco - Non so chi siano gli arrestati, non li ho ancora visti, ma sono contenta della notizia", ha aggiunto. La donna, che ha venduto la tabaccheria del marito sei mesi fa, ringrazia i carabinieri e il pm Laura Deodato. "Oggi chiudo un capitolo terribile della mia vita, ho sempre creduto che la verità sarebbe uscita, non mi sono mai sentita abbandonata dai carabinieri - dice - Sono credente, oggi ho avuto un ulteriore conferma che Dio esiste, l'ho sempre pregato".