Giovedì 18 Aprile 2024

Assessore alle strette: "Non ricordo lo sparo"

I legali di Adriatici: "È affranto e distrutto, non sa com’è partito il colpo". L’ipotesi: avrebbe mostrato la pistola a Youns

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di Nicoletta Pisanu

"Mi ha colpito, sono caduto, ho perso gli occhiali e non ricordo come il colpo di pistola sia partito". Lo ha detto Massimo Adriatici al giudice, lo ripetono gli avvocati Gabriele Pipicelli e Colette Gazzaniga, che difendono l’assessore alla Sicurezza di Voghera, accusato di eccesso colposo di legittima difesa per l’uccisione, martedì sera, di Youns El Boussetaoui. Ieri Adriatici ha risposto alle domande del gip durante l’udienza di convalida. L’interrogatorio nel Palazzo di giustizia è durato circa tre ore. L’ex poliziotto, ora avvocato, ha raccontato la sua versione dei fatti. Il gip si è riservato sulla decisione, che potrebbe arrivare oggi. Secondo la ricostruzione, Adriatici era per strada per un giro serale, ha fatto due telefonate a due amici e poi ha visto la vittima che teneva "condotte aggressive", per esempio "ha lanciato una bottiglia in mezzo alla piazza pochissimo prima", hanno spiegato i difensori. Pipicelli ha sottolineato che vedendo la situazione, Adriatici ha chiamato le forze dell’ordine: "Non innesca nessuna lite, retrocede, gli dice di stare lontano e calmo". Poi, dicono i legalim l’assessore "è stato colpito", El Boussetaoui "l’ha fatto cadere provocandogli uno stato di confusione", con lesioni "nella parte destra del viso, dietro la nuca e sul braccio, riscontrate dal medico incaricato dal pm e anche dalla nostra consulente". Ferite mostrate anche nel corso dell’udienza dal gip.

Il legale ha sottolineato che Adriatici "ha un perfetto ricordo fino a prima di prendere il colpo e cadere", dunque "non è stato in grado di precisare come sia partito questo colpo". Il proiettile ha preso "la vena cava provocando un’emorragia e conseguentemente la morte di El Boussetaoui". Adriatici è stato descritto dai difensori come "affranto e distrutto in relazione a questa vicenda. È una persona normale, non ha mai avuto un appunto durante la sua carriera, mai riportato condanne o denunce per condotte aggressive". "È a casa dove avrà dormito sei ore in tutto, è distrutto, perché una persona è morta, perché c’è un procedimento penale, ma soprattutto per vedersi descritto come una persona che non è. Non si riconosce nella figura dello sceriffo". Il porto d’armi "gli era appena stato rinnovato".

Le indagini a suo carico proseguono. La Procura, che ha chiesto la conferma dei domiciliari per pericolo di reiterazione del reato, ha incaricato un ingegnere informatico di migliorare la qualità del video acquisito. Adriatici potrebbe aver mostrato la pistola all’uomo, mentre era al telefono. Dettagli da confermare nelle analisi del filmato. Intanto, a Voghera oggi si terrà un sit-in in piazza Meardi in ricordo della vittima. La giunta di cui Adriatici era uno dei componenti ha invitato i titolari dei locali della zona a "valutare la chiusura" durante la manifestazione.