Asintomatici Covid, Ricciardi: "Da Oms risposta sbagliata"

"La trasmissione tra asintomatici è ciò che differenzia questo Coronavirus da Sars e Mers". Locatelli: oggi malati molto meno gravi

Test in laboratorio sul Covid (Ansa)

Test in laboratorio sul Covid (Ansa)

Roma, 10 giugno 2020 - "Una risposta inaccurata e sbagliata". Non usa mezze misure Walter Ricciardi per commentare l'uscita di ieri dell'Oms, con la direttrice del team tecnico per la pandemia, Maria Van Kerkhove, a dichiarare che la trasmissione del Coronavirus tra asintomatici "è molto rara". Un malinteso, ha precisato poi l'Organizzazione. E proprio Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell'Oms, oltre che consigliere del ministro Speranza, ammette l'errore. "La trasmissione da asintomatici è invece, tipica di questo virus e proprio ciò lo differenzia da Sars e Mers", dice ad Agorà, su Rai 3. L'Oms, tuttavia, "va criticata ma sostenuta".

Ricciardi sul Coronavirus

Per Ricciardi non ci sono motivi per pensare che il virus si sai indebolito "dal punto di vista strutturale", il Covid "è sempre lo stesso". Per il docente di Igiene alla Cattolica hanno funzionato distanziamento fisico, precocità di intervento e la capacità di diagnosticare. Ma il virus "sostanzialmente è lo stesso che in questo momento produce morti come avevamo a Bergamo e nelle altre parti d'Italia".  Su una ripresa della pandemia a ottobre, "nessuno può esser certo al 100%" ma l'ipotesi "che il virus sparisca la riteniamo improbabile", aggiunge Ricciardi.  Sul tavolo due ipotesi, la prima è che  "il Sars-Cov-2 sparisca come è stato per la Sars e la Mers, ma viste la caratteristiche di contagiosità, lo riteniamo improbabile". La seconda "è che ritorni insieme all'influenza". Ma in qualsiasi caso "dobbiamo attrezzarci con case antisismiche poi se il terremoto non arriva, meglio così".

Vaccino

Rispetto a un vaccino contro il nuovo coronavirus, Ricciardi ravvisa "con piacere" che "l'Europa è molto più avanti degli Stati Uniti".  Il farmaco che si sta sviluppando, quello che vede unita l'Università di Oxford in collaborazione con un'azienda di Pomezia, "è in una fase di sviluppo più avanzata rispetto all'altro". E ancora: "ci stiamo organizzando affinché una parte sostanziale venga prodotto in Italia". Quindi "ci stiamo organizzando per essere tra i paesi leader".

Wuhan

Il membro del comitato esecutivo dell'Oms torna anche sulle ipotesi che il virus circolasse a Wuhan già ad agosto dello scorso anno, rilanciate dallo studio di Harvard diffuso ieri  dove si mettevano foto satellitari di un ospedale nella metropoli cinese tra gennaio 2018 e aprile 2020. "Non c'è nessuna certezza. Probabilmente meritano di essere approfondite ma secondo me non sono affidabili", la sua linea. Secondo Ricciardi "non possiamo sapere se quell'affollamento fosse legato al Sars-Cov-2".  Ma la cosa certa "è che la Cina ha perso i primi 20 giorni cercando di negare l'evidenza che un collega aveva denunciato. Come d'altronde da lei stessa è stato ammesso".

Locatelli (Css)

Oggi anche il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, lancia un messaggio confortante. "I numeri in calo confortano, ma dobbiamo continuare su questa linea di prudenza fino a ridurre ancora i contagi e arrivare auspicabilmente a zero. Ben tenendo conto che purtroppo in altre aree del mondo assistiamo invece a quell'ondata epidemica così importante a cui abbiamo dovuto far fronte noi soprattutto a febbraio e marzo".

"Fortunatamente oggi i malati sono significativamente meno impegnativi e meno gravi rispetto alla fase epidemica", aggiunge Locatelli sottolineando però che "per definire un eventuale indebolimento del virus dovremmo averne evidenza dal sequenziamento, ma noi oggi non abbiamo affatto questa evidenza. E' vero che si è ridotto sia il numero che la gravità delle manifestazioni cliniche. Ma questo fa riferimento alla carica virale: più è elevato il numero di copie di virus tanto più gravi sono i sintomi. Se mettiamo insieme - ha spiegato - il minor numero di contagiati, i dispositivi di protezione individuale, un sistema sanitario meno sotto pressione e interventi terapeutici più efficaci questo può spiegare la ridotta gravità clinica dei pazienti". 

E, riguardo agli asintomatici, Locatelli dice: "L'uscita non è stata tra le più felici. Abbiamo delle pubblicazioni scientifiche che documentano come anche un asintomatico può avere carica virale significativamente elevata".