di Giovanni Rossi Fa parte del galateo di Mosca. Una specie di attenzione riservata ai diversamente nemici, oppure agli ospiti sgraditi già prima di sbarcare. Dopo il bombardamento missilistico di Kiev, il 29 aprile, durante la visita del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, la nuova puntata si gira a Odessa, sul Mare Nero, e ingaggia come inconsapevole primattore il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. In visita a sorpresa nella città più cosmopolita dell’area, quella che i russi bramano per richiamo imperiale e gli ucraini difendono con il suo tesoro di storia e di silos, Michel è costretto a fuggire in un bunker a causa dell’allerta per un raid missilistico russo. A colloquio con il premier ucraino Denys Shmygal, il politico belga – ex premier del suo paese – prova così sulla propria pelle la paura quotidiana vissuta dagli ucraini. Ripreso fiato, onora l’Ucraina per questi 75 giorni di guerra affrontati "con coraggio". Nella "città dove, come disse Puskin, si può sentire l’Europa", il presidente del Consiglio europeo riesamina i fatti e traccia la rotta: "Il Cremlino vuole giustiziare il vostro spirito di libertà e democrazia. Ma sono assolutamente convinto che non ci riuscirà mai. Sono a Odessa nella Giornata dell’Europa con un semplice messaggio: non siete soli. Noi siamo con voi. Non vi deluderemo. Saremo con voi per tutto il tempo necessario. E vi aiuteremo a costruire un paese moderno e democratico", è la promessa durante la visita al porto, tra navi mercantili bloccate dalla minaccia russa ed edifici residenziali sfregiati dal nemico. Nonostante i raid rivendicati dalle forze di Kiev, come quello contro l’incrociatore Moskva, colato a picco tre settimane fa, e altre navi da guerra russe scontratesi con gli efficacissimi missili Neptune, Odessa resta sotto pressione. Secondo i media locali, la marina di Mosca, in un ...
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