Manovra 2021, arriva l'assegno unico. Duecento euro a figlio

Il sussidio dal settimo mese di gravidanza. Interesserà 12 milioni di minori. Stanziati 6 miliardi. Conte: il primo tassello della riforma del sistema fiscale

In arrivo i fondi per l’assegno unico

In arrivo i fondi per l’assegno unico

È la misura più strutturale della manovra per il 2021 e non a caso il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, la rivendicano a piene mani. Parliamo dell’assegno unico e universale per i figli dal settimo mese di gravidanza e fino a 21 anni di età: la misura partirà dal primo luglio e potrà oscillare da 50 a 200 euro mensili (250 con le maggiorazioni) per ciascun figlio. "Abbiamo posto – avvisa il presidente del Consiglio - un primo e significativo tassello per la riforma organica del nostro sistema fiscale. Abbiamo messo in campo 5-6 miliardi per varare già, da metà dell’anno, l’assegno unico". Assegno che, insiste il responsabile dell’Economia, varrà "per tutte le tipologie di famiglie".

Ma vediamo di scendere più nel dettaglio, in attesa del varo definitivo della legge delega e dei decreti attuativi. L’assegno unico sarà destinato a tutte le famiglie con figli a carico: nel novero rientrano non solo i nuclei con lavoratori dipendenti, ma anche quelli con autonomi, disoccupati, incapienti (che otterranno il bonus anche se hanno redditi bassi al punto da non dover pagare le imposte).

I nuclei familiari avranno diritto all’assegno fino a che i figli avranno al massimo 21 anni (a meno che non siano affetti da disabilità permanente): nel caso dei giovani tra i 18 e i 21 anni, il sussidio sarà attribuito se i figli saranno riconosciuti a carico del nucleo familiare. Si tratta di 12,5 milioni di bambini e ragazzi: di questi circa 10,1 milioni sono minori.

L’avvio dell’operazione è fissata al primo luglio del prossimo anno: tant’è che i miliardi in ballo per il 2021 sono, in realtà, tre, per diventare sei a regime. Risorse che si aggiungeranno a quelle previste da un fondo specifico creato lo scorso anno e a quelle che derivano dall’esaurimento degli interventi attualmente esistenti, come le detrazioni fiscali e gli assegni al nucleo familiare.

Il sostegno sarà costituito da una quota fissa, valida per tutti, che potrà oscillare sui 50-100 euro per figlio, e da una quota variabile, correlata alle condizioni economiche della famiglia: insomma, intorno ai 50-60 mila euro di Isee, la seconda quota potrebbe azzerarsi. In compenso, saranno previste maggiorazioni a partire dal secondo, terzo figlio, per la presenza di disabili e per i nuclei monogenitoriali. La stima, a conti fatti, è quella di 200-250 euro mensili per ciascun figlio per i redditi medio-bassi.

Quel che è certo, però, è che il Forum delle associazioni familiari ci vuole vedere bene "dentro" le simulazioni, per evitare che tra oggi e la nuova formula via siano peggioramenti in determinati casi. Una eventualità che sia il Ministro Elena Bonetti sia il vice-ministro dell’Economia, Antonio Misiani, hanno spiegato di voler scongiurare attraverso una clausola di salvaguardia, che tuteli i destinatari delle misure esistenti.

L’assegno unico, comunque sia, è un pezzo della più complessiva riforma fiscale che diventerà operativa dal primo gennaio 2022. E proprio a una riforma "organica, non a aggiustamenti marginali", spiega Conte, sta lavorando l’esecutivo, che si affiderà a una delega per rivedere anche riscossione, contenzioso tributario, processo tributario e "anche per la riforma delle aliquote". Modello tedesco o altro, ha incalzato il ministro dell’Economia, quello che conta è ottenere un calo delle tasse, per cui in manovra è già appostata una dote da 8 miliardi complessivi (6 destinati all’assegno.

A chi spetta

PER TUTTE LE FAMIGLIE - L’assegno unico è destinato a tutti i nuclei familiari composti da cittadini italiani, dell’Ue e da extracomunitari con permesso di soggiorno di lungo periodo, che abbiano la residenza in Italia da due anni almeno anche non continuativi, che abbiano figli a carico. Il sussidio è previsto per i lavoratori dipendenti, pubblici e privati. Ma anche per gli autonomi, i liberi professionisti, i disoccupati e gli incapienti.

Sostegno

DALLA GRAVIDANZA AI 21 ANNI - I nuclei familiari avranno diritto all’assegno unico se hanno figli a carico, dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età. Dunque, il sostegno spetta innanzitutto per i minori di età, con maggiorazioni in relazione anche a condizioni di disabilità del figlio.

Maggiore età

ASSEGNO DIRETTAMENTE AI GIOVANI - Hanno diritto all’assegno anche i nuclei con figli maggiorenni tra i 18 e i 21 anni, a condizione che siano studenti, disoccupati o con lavori a reddito basso o tirocinanti. L’assegno potrebbe essere corrisposto direttamente ai giovani

La platea

SUSSIDIO A MILIONI DI NUCLEI - Oggi gli assegni al nucleo familiare raggiungono solo 4,2 milioni di beneficiari (per lo più lavoratori dipendenti). Il nuovo assegno unico arriverà a tutti i nuclei con figli under 21 che sono 12,4 milioni di residenti in Italia per un totale di circa 10-11 milioni di famiglie

L'importo

CIFRA VARIABILE TRA I 50 E I 250 EURO - L’ammontare dell’assegno unico sarà variabile tra i 50 e i 250 euro mensili per ciascun figlio under 21 a carico, a seconda dell’età e dell’Isee del nucleo familiare. Il Ministro Elena Bonetti ha parlato di una media di 200 euro mensili. La misura del sostegno sarà in ogni caso collegata alla riforma fiscale, con il riordino degli interventi esistenti. Con la previsione di una clausola che non peggiori la situazione attuale per i ceti medio-alti.

Modalità

ACCREDITO SUL CONTO O CREDITO D'IMPOSTA - L’assegno potrà essere corrisposto secondo due modalità: le famiglie beneficiarie potranno scegliere di ricevere il sostegno con l’accredito sul conto corrente oppure ottenere un credito d’imposta, a seconda della relativa condizione fiscale.

La composizione

UNA QUOTA FISSA E UNA VARIABILE - L’importo dell’assegno sarà composto da una quota fissa e da una variabile. La quota variabile verrà calcolata in base al numero dei figli presenti in famiglia e alla loro età, tenendo anche conto del coefficiente Isee, ma anche dei altri elementi, come la condizione di disabilità.

Eccezioni

MAGGIORAZIONI PER I DISABILI - Dal secondo figlio in poi l’assegno avrà una maggiorazione del 20%, mentre i figli disabili avranno diritto di una maggiorazione tra il 30 e il 50%. La disabilità, se permanente, farà sì che l’assegno abbia validità per tutta la vita, senza limitazioni d’età

 

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