Venerdì 19 Aprile 2024

Ucraina, arretra il generale Armageddon: "Kiev attacca, evacuiamo Kherson"

Il comandante russo: "Situazione tesa". Usa e Ue: Musk inaffidabile, paghiamo noi internet all’Ucraina

I bombardamenti voluti da Surovikin hanno distrutto il 30% delle centrali elettriche

I bombardamenti voluti da Surovikin hanno distrutto il 30% delle centrali elettriche

Neppure Serghei Surovikin, secondo alcuni l’ultima carta di Putin, riesce a contrastare l’inerzia della guerra. È proprio il generale Armageddon, come lo definiscono i media russi, ad annunciare l’evacuazione della popolazione civile da Kherson a causa della controffensiva ucraina. Il comandante delle forze di Mosca spiega che la situazione militare nella regione "è complicata". E aggiunge: è la Nato che "spinge Kiev" ad avanzare nell’area. Non solo. Surovikin, citato dall‘agenzia Ria Novosti, dice che i bombardamenti compiuti dalle forze ucraine sul ponte Antonovsky sul fiume Dnepr e la diga della centrale idroelettrica di Kakhovskaya hanno reso "difficile l‘approvvigionamento di cibo alla città e ci sono problemi per le forniture di acqua ed elettricità". Tutto ciò, ha aggiunto, "non solo complica notevolmente l‘esistenza dei cittadini, ma crea una minaccia diretta alle loro vite".

Intanto, a dieci giorni dalla nomina a comandante unico dell’offensiva, la strategia della terra bruciata imposta da Surovikin colpisce sempre più duro i civili ucraini: un’impronta spietata ormai evidente, con l’obiettivo di fiaccare la resistenza della popolazione. "Un altro tipo di attacchi terroristici russi: prendere di mira le infrastrutture energetiche e critiche. Dal 10 ottobre, il 30% delle centrali elettriche ucraine è stato distrutto, causando massicci blackout in tutto il Paese" – da Kiev a Kryvyj Rih, da Kharkiv a Dnipro, circa quattromila insediamenti colpiti da blackout in 10 giorni – è il bilancio diffuso da Zelensky.

In questo contesto anche la rete diventa cruciale. Ed Elon Musk è troppo volubile: non ci si può affidare a lui per garantire internet all’Ucraina. Sembrano pensarla così Stati Uniti e Unione europea, che valutano di sottoscrivere un contratto con la Starlink del patron di Tesla e SpaceX per finanziare la rete satellitare che fornisce il servizio web a Kiev. D’altra parte, colui che finora ha sostenuto i costi dell’operazione un giorno propone piani di pace (forse) in combutta col Cremlino, poi si ritrae, infine lamenta che fornire la rete all’Ucraina sia troppo gravoso, sollevando i timori di un imminente distacco, e a stretto giro si rimangia tutto. L’alto rappresentante per la Politica estera Ue, Josep Borrell, al Consiglio Affari Esteri in Lussemburgo ha sollevato la questione e un gruppo di Paesi si è detto disposto ad unirsi per acquistare i servizi e permettere così all’Ucraina di continuare ad usufruire dei servizi di Starlink, cruciali per permettere al settore civile e militare del Paesi di restare online nonostante i bombardamenti dei russi. E pure il Pentagono medita di finanziare la rete satellitare.