Mercoledì 24 Aprile 2024

'Ndrangheta, arrestato Francesco Strangio. Era latitante da un anno

Pluripregiudicato contiguo alla cosca Strangio-Janchi di San Luca, deve scontare 14 anni per narcotraffico. Salvini: "Lo Stato c'è e non molla"

Francesco Strangio, il boss della 'Ndrangheta catturato (Dire)

Francesco Strangio, il boss della 'Ndrangheta catturato (Dire)

Reggio Calabria, 15 febbraio 2019 - Duro colpo alla 'Ndrangheta: stanotte i carabinieri di Reggio Calabria e Cosenza hanno catturato Francesco Strangio, pericoloso latitante. L'uomo, in fuga da un anno, è stato rintracciato a Rose, piccolo comune del cosentino in un appartamento all'ultimo piano di un condominio del centro abitato.

Pluripregiudicato ritenuto contiguo alla cosca Strangio-Janchi di San Luca, Strangio deve scontare 14 anni per narcotraffico internazionale, per aver negoziato e gestito l'importazione di ingenti quantità di cocaina dal Sudamerica. Nell'operazione sono stati impiegati anche i Carabinieri dello Squadrone Cacciatori di Vibo Valentia.

Strangio era irreperibile dal gennaio 2018 e fceva parte dell'elenco "latitanti pericolosi".

Cellulari bruciati e 8mila euro in contanti

L'ULTIMO RIFUGIO - L'uomo, secondo le indagini degli investigatori, si è spostato in diversi centri fino ad arrivare a Rose un paio di settimane fa. Nella cittadina, Strangio si era sistemato nella mansarda all'ultimo piano di un tranquillo condominio. Quando i militari hanno fatto irruzione nell'appartamento, l'uomo era solo. Per entrare i carabinieri hanno dovuto abbattere la porta blindata servendosi di un ariete. All'interno dell'abitazione hanno trovato svariate carte di identità e un passaporto intestati a terzi, acquisiti per essere contraffatti con la sostituzione della fotografia. Inoltre Strangio aveva con sé denaro contante per 8.000 euro. Nel camino sono stati trovati anche tre telefoni cellulari parzialmente bruciati, mentre due due valigie erano pronte per una rapida partenza. 

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Salvini: "Lo Stato c'è e non molla"

SALVINI - Esulta in diretta il ministro dell'Interno: "Grazie alle forze dell'ordine, che ogni giorno ci fanno essere orgogliosi di loro", twitta con l'hashtag #laMafiaMiFaSchifo.  "Lo scorso Ferragosto - ricorda Salvini - avevamo organizzato proprio a San Luca il Comitato nazionale ordine e sicurezza pubblica: volevamo mostrare a tutti che lo Stato c'è e non molla. L'arresto di questo criminale ne è la conferma. Non ci fermeremo qui". 

M5S - Soddisfazione anche dai 5 stelle: "Complimenti alle forze dell'ordine - scrivono in una nota i parlamentari del MoVimento in Commissione Antimafia - che oggi hanno assicurato alla giustizia il pericoloso criminale Francesco Strangio, latitante da oltre un anno. Su di lui pendeva una condanna definitiva a 14 anni per associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. È grazie a queste operazioni che lo Stato torna al centro dell'amministrazione di territori, che mai devono essere lasciati al controllo delle mafie. Tra le Istituzioni è centrale anche il ruolo della Commissione Antimafia, dove lavoriamo ogni giorno per contribuire a far luce sui più gravi episodi di criminalità, a promuovere la cultura della legalità ed a garantire la sicurezza di tutti i cittadini".

CHI E' - Francesco Strangio è considerato un vero broker del narcotraffico internazionale, in grado di gestire in prima persona ingenti approvvigionamenti di cocaina dal sud America. In numerose inchieste - su tutte le operazioni "Revolution" della Dda di Reggio Calabria e "Dionisio" della Dda di Milano - è emerso come Strangio abbia preso parte attiva nel narcotraffico di una più ampia organizzazione, legata saldamente al territorio e alle cosche di 'ndrangheta della Locride, che controllavano e dirigevano tutte le attività illecite con una capacità di proiezione e di infiltrazione su tutto il territorio nazionale. 

I membri dell'organizzazione disponevano di basi logistiche e appoggi in tutta Italia e nei principali Paesi europei, quali Germania, Olanda e Belgio, funzionali ad assicurare l'ingresso e lo smistamento dei carichi di cocaina in Europa. 

Strangio, in particolare, in stretta collaborazione con Bruno Pizzata, di 60 anni, ritenuto al vertice dell'organizzazione e che sta scontando una condanna a 30 anni, ha personalmente preso parte alle trattative d'acquisto con i narcos sudamericani e ha organizzato i trasferimenti della droga a bordo di navi cargo con carichi di copertura in diversi porti del nord Europa quali Amburgo ed Anversa.  Forte dell'esperienza acquisita nei trasferimenti transfrontalieri e dei contatti con i produttori sudamericani, Strangio, secondo gli investigatori, ha avuto un ruolo attivo anche nel finanziare le importazioni, coinvolgendo altri "investitori" ai lucrosi traffici di stupefacente.