di Giovanni Rossi Dovrà trovarsi un bravo avvocato. E a New York i bravi avvocati costano cari. Filippo Bernardini, 29 anni, italiano di rito londinese, responsabile diritti esteri della casa editrice britannica Simon & Schuster (estranea alle accuse), ma anche protagonista di truffe telematiche e di furto d’identità aggravato (secondo l’Fbi), è stato arrestato mercoledì all’aeroporto di New York. Ne dà notizia il Guardian. Le accuse sono molto gravi in un paese che ha eccezionale rispetto dei diritti e del loro valore economico. Secondo l’Fbi, il 29enne avrebbe "impersonato, defraudato e tentato di frodare centinaia di individui" per ottenere lavori inediti e bozze di libri. Un lavoro meticoloso, da autentico cartaio digitale, visto che dal 2016 il principale sospettato avrebbe registrato più di 160 domini ’fake’ per ricevere materiali ’esclusivi’ dai più titolati soggetti del settore. Ma non sarebbero mai partiti ricatti né richieste di riscatto. Un mistero. Forse un’ossessione da collezionista di bozze. Fino all’arresto. Distintivi, manette, lettura diritti (giudiziari). Forse un po’ abusato come copione. Ma – Fellini dixit – la realtà è spesso deludente, e anche per questo esistono i film (o la letteratura). Bernardini, sedicente poliglotta, ossessionato – definizione sua – dalla parola scritta e dalle lingue, non si aspettava certo il comitato di accoglienza. Gli Stati Uniti sono il luna park della narrativa e della saggistica. Attrattiva insostituibile per uno col suo curriculum: sempre stando alla pagina Linkedin personale, laurea in cinese alla Cattolica di Milano, master in editoria allo University College di Londra, dieci lingue nelle sinapsi, dallo svedese al tedesco per finire ad arabo, ebraico e coreano. L’altra ipotesi sul viaggio è che fosse un’esca ben preparata se gli agenti erano lì, pronti a sventolargli in faccia l’ordine d’arresto del tribunale distrettuale di New York. L’applicazione dei meccanismi del phishing a una realtà sofisticata come ...
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