Mercoledì 24 Aprile 2024

Armstrong ’spia’ degli Stati Uniti "È stato usato dalla Cia in Congo"

Lo scopo era raccogliere informazioni riservate in piena Guerra fredda. Il ricco Katanga nel mirino

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Luis Armstrong venne usato, a sua insaputa, dalla Cia come paravento durante una sua tournée in Congo nel 1960, in piena guerra fredda, per rendere più facile e immediato lo scambio di notizie e le relazioni con i governi dei vari stati, in particolare il Katanga.

La Cia aveva infatti interesse a entrare in possesso di informazioni sulla ricca provincia, carica di giacimenti minerari, con oltre mille e cinquecento tonnellate di uranio.

Lo rivela Susan Williams, ricercatrice della London University’s School, nel libro White Malice, che alza il velo sull’incredibile ampiezza delle operazioni della Central Intelligence nell’Africa centrale e occidentale negli anni ‘50 e nei primi anni ‘60.

"Armstrong fu usato fondamentalmente come cavallo di Troia per la Cia. È davvero straziante, fu portato a servire un interesse che era completamente contrario al suo senso di cosa fosse giusto o sbagliato. Sarebbe rimasto inorridito", ha spiegato l’autrice dell’opera.

Il celebre trombettista era nel pieno di un lungo tour in Africa, organizzato e promosso dal dipartimento di Stato per migliorare l’immagine degli Usa in decine di Paesi che si erano appena liberati dei regimi coloniali.

Armstrong tuttavia non sapeva che ad ospitare una sua esibizione non era l’attaché politico ma il capo della Cia in Congo, che utilizzò l’occasione per raccogliere informazioni cruciali che avrebbero facilitato alcune delle operazioni più controverse della Cia nell’intera guerra fredda.

Nel mirino degli Usa il presidente del Congo, Patrice Lumumba, il cui programma politico internazionale non era ancora chiaro per il governo americano. Si temeva, infatti, che Lumumba trascinasse il Paese sotto l’influenza sovietica.

red. est.