Giovedì 25 Aprile 2024

Archie Battersbee, l’urlo della madre: "Merita una morte degna"

Impossibile trasferirlo in Italia. I familiari: ricoveratelo almeno in un hospice

Royal London Hospital, dove per mesi è stato ricoverato Archie Battersbee (Ansa)

Royal London Hospital, dove per mesi è stato ricoverato Archie Battersbee (Ansa)

Londra, 5 agosto 2022 - Finirà come si sapeva sarebbe andata a finire: con un addio che non spegne le polemiche innescate nel Regno Unito dall’ennesimo, tragico braccio di ferro fra ospedali e giustizia da un lato, famiglia dall’altro sulla sorte di un bambino sospeso in stato d’incoscienza sopra il confine sottile che passa fra la vita e la morte. Archie Battersbee, 12 anni, è a un passo dall’ultimo viaggio. Le spine delle macchine che lo tengono in vita al London Royal Hospital sono pronte ad essere staccate dopo una serie di ricorsi giudiziari andati a vuoto da parte dei genitori. "Un’esecuzione" spietata, nelle parole amare di mamma Hollie e papà Paul, aggrappati sino all’ultimo alla speranza di un risveglio, a un cuore che batteva ancora, al segnale appena percettibile d’una stretta di mano.

Archie fu trovato esanime lo scorso 7 aprile a Southend, nell’Essex, in seguito a un maledetto incidente domestico frutto, a quanto pare, di un’assurda sfida di autostrangolamento fra coetanei maturata on line. A far intravvedere il sipario sono i verdetti emessi in tutti i gradi di giudizio dalle corti del Regno: concordi nell’accreditare la diagnosi di morte "altamente probabile" delle cellule cerebrali evocata dai camici bianchi; e nel decretare sulla scorta di un consolidato quanto categorico pragmatismo giudiziario la necessità di tagliare il nodo d’autorità. Senza attendere oltre, malgrado la "comprensibile" opposizione dei familiari, nel nome del supposto "miglior interesse" del bambino.

Formule di rito, accompagnate da qualche espressione compassionevole, che alle orecchie dei genitori suonano ipocrite. E che alimentano non solo il dolore, ma l’ira dell’irriducibile madre, Hollie Dance: infaticabile a dispetto del volto ogni giorno più segnato nel rifiutare una sentenza di morte fondata su elementi di "probabilità"; oltre che nel denunciare come frettoloso, prematuro e gelido (se non utilitaristico) l’atteggiamento di medici, dirigenti ospedalieri e giudici; nell’invocare una proroga "ragionevole" per mettere alla prova l’istinto di madre verso un figlio sentito come ancora "presente".

Non è stata nemmeno presa in considerazione l’ipotesi, avanzata sempre dalla mamma, di trasferire Archie in strutture estere pronte a continuare a garantirgli se non altro – in Paesi "quali il Giappone o l’Italia" – un sostegno vitale a lungo termine. Ora resta sub iudice solo la richiesta estrema d’uno spostamento del ragazzino dall’ospedale di Londra in un hospice dell’Essex più appartato e vicino a casa per "una morte degna": richiesta affidata a un giudice dell’Alta Corte, ma segnato dal parere contrario dei sanitari, timorosi che qualunque trasbordo posse comportare un decesso fuori controllo di Archie. Un ultimo schiaffo "disgustoso alla famiglia", nella reazione di una portavoce dei Battersbee-Dance. Mentre la rabbia già annega nelle lacrime.