Venerdì 19 Aprile 2024

Aquarius, le 50 ore che hanno tenuto in ansia il Mediterraneo

Sono le 13,23 di sabato: la nave Aquarius riceve una richiesta di aiuto e comincia ad avvicinarsi al paese nordafricano. Si apre così un caso internazionali che potrebbe essersi chiuso, per ora, con la Spagna che accoglierà la ong con a bordo 629 migranti

Migranti sulla nave Aquarius lo scorso 23 aprile (Ansa)

Migranti sulla nave Aquarius lo scorso 23 aprile (Ansa)

Roma, 11 giugno 2018 - Un caso internazionale. Una storia che definisce complessi scenari geopolitici. Uno scontro di idee. Concetti diversi di accoglienza e solidarietà. Sono le 13,23 di sabato. La nave Aquarius dell'organizzazione Medici senza frontiere naviga al largo della Libia. Riceve una richiesta di aiuto e comincia ad avvicinarsi al paese nordafricano. L'Aquarius è gestita in partnership fra Msf e Sos Mediterrnée. Batte bandiera di Gibilterra. Costruita nel 1977, è lunga 77 metri. Già nota alle cronache degli ultimi giorni perché, a bordo dell'imbarcazione, è nato un bambino da una migrante.

La notte fra sabato e domenica passa all'insegna delle operazioni di salvataggio. In acqua, tre mercantili e tre motovedette della Guardia Costiera aiutano Aquarius. Vengono soccorsi 629 migranti e poi imbarcati sulla nave di Medici senza frontiere. Alle sette di sera si capisce che, dopo all'arrivo al governo di Lega e 5 Stelle, il criterio di accoglienza cambia totalmente registro. Il titolare del ministero dell'Interno Matteo Salvini ordina di vietare l'ingresso nei porti italiani della nave che ha soccorso i 629 migranti. Chiede a Malta (Paese con cui i rapporti sono molto complessi proprio sul tema dei flussi migratori) di accogliere i disperati. Ma Malta si rifiuta: "Non abbiamostrutture adeguate". Una risposta non nuova che lascia sulle spalle dell'Italia la responsabilità del soccorso. Non è l'unico Paese a comportarsi così, peraltro. Già ai tempi del governo guidato dal democratico Paolo Gentiloni - per l'esattezza il 3 luglio 2017 - la Francia guidata da Emmanuel Macron e la Spagna di Mariano Rajoy (leader del Partito popolare) si erano rifiutati di usare i porti di Marsiglia e Barcellona per scaricare una parte di migranti salvati in area italiana. 

In Italia, intanto, la polemica è furibonda. La Lega si stringe attorno a Salvini. Il centrodestra si ricompatta (Forza Italia e Fratelli d'Italia sono totalmente d'accordo con il ministro). La sinistra attacca cercando di indebolire il fronte Carroccio-Movimento 5 Stelle, ma senza successo. Anche perché il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli firma un comunicato congiunto con Salvini e il leader grillino Luigi Di Maio nega ogni contrasto nel governo. Dall'opposizione scende in campo il leader dei Radicali Italiani Riccardo Magi. Durissimo: denunceremo Salvini per omesso soccorso. L'estrema destra di Forza Nuova plaude all'iniziativa del ministro leghista, "ma non basta".

Il ping pong tra Italia e Malta prosegue. Poi, stamane, la svolta. In Spagna il primo ministro non è più il popolare Rajoy, ma il socialista Pedro Sanchéz. La nave può attraccare sulle coste spagnole. Salvini convoca una conferenza stampa dove afferma la sua soddisfazione. Il governo italiano esulta. Intanto, in casa 5 Stelle scoppia il caso-Nogarin. Il primo cittadino di Livorno (come Leoluca Orlando a Palermo e Luigi de Magistris a Napoli) vorrebbe accogliere i migranti. Scrive un tweet. Poi lo cancella. Ma in una nota conferma tutto. Si apre una partita politica nei 5 Stelle?