Appello disperato su Facebook "Correte, mio nonno è in trappola" Ma i soccorsi arrivano tardi

Lo sfogo del nipote dell’80enne morto a Pianello: "Per quarant’anni ha fatto il volontario, nessuno l’ha salvato"

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di Marco Santangelo

PIANELLO D’OSTRA (Ancona)

Sono quasi le 10 di sera quando Andrea Chiappetti, sul gruppo Facebook ‘‘Sei di Senigallia se”, lancia un appello disperato: "Aiutateci, dove sono i soccorsi – scrive –, dove sono i politici che promettono di aiutarci…Dove siete tutti".

Andrea è il nipote di Ferdinando Olivi, 84 anni, pilastro della croce verde di Ostra, morto dopo essere rimasto intrappolato al piano terra della sua abitazione in seguito all’inondazione del fiume Misa. Ferdinando viveva nel seminterrato, che intorno alle 9.30 è stato totalmente travolto da una coltre di fango e detriti.

La figlia, che vive al piano di sopra, ha fatto di tutto per salvare il padre. Ma, purtroppo, è stato impossibile. L’intera abitazione era sommersa e per Ferdinando non c’è stata nulla da fare. Il giorno dopo, qui a Pianello d’Ostra, tra il fango e le migliaia di oggetti che il flusso si è trascinato dietro resta la rabbia di chi non riesce a trovare nemmeno un colpevole da con cui prendersela. Ed è proprio quella rabbia, mista al senso di impotenza, che Andrea (nipote di Ferdinando) ha riversato sui social: "Aiutate nonno Nando". È proprio lui, infatti, a fare la cronaca di una tragedia di cui non si conosceva, ancora, l’esito fatale.

In un post successivo Andrea racconta come l’acqua stia invadendo, velocemente, tutti i piani dell’abitazione: "L’acqua sta arrivando al primo piano – digita –, ancora non si vedono i vigili del fuoco. Siamo abbandonati a noi stessi". Nei commenti gli utenti che commentano i post di Andrea si legge l’apprensione di chi continua a chiedere aggiornamenti, di chi non smette di domandarsi se Nando stia bene. Qualcuno, per quel che può, prova a dare una mano. In molti scrivono in numeri della protezione di civile da contattare. Tre ore dopo, lo stesso Andrea scriveva ancora: "Arrivata adesso la prima macchina vigili del fuoco e una ruspa. Adesso sono arrivati...". Ma, ormai, era troppo tardi. Nonno Nando non ce l’ha fatta, ha trovato la morte nella casa invasa dal fango e dai detriti.

Ieri mattina dopo la tragedia Andrea non trattiene la collera, con un orecchio fasciato alza la voce: "Mio nonno ha fatto trenta-quaranta anni di volontariato e nessuno è stato in grado salvarlo, ma soprattutto nessuno si è presentato. Vergognoso. Le amministrazioni comunali ora devono riflettere, perché se hanno dei figli e dei genitori devono tenere conto che una disgrazia simile può capire a chiunque, compresi loro e forse così possono capire cosa sto provando in questo momento".