App Immuni, Apple e Google aggiornano i loro sistemi per il tracciamento contagi

A breve sarà disponibile per i dispositivi: atteso per fine maggio il lancio dell'applicazione

La App Immuni è attesa in Italia per fine maggio

La App Immuni è attesa in Italia per fine maggio

Roma, 20 maggio 2020 - Per la App Immuni arriva il 'timbro' di Apple e Google. Cupertino e Mountain View hanno pubblicato il software che permetterà agli smartphone il tracciamento dei contagi da Coronavirus. L'aggiornamento sarà disponibile per i dispositivi gia' nelle prossime ore. 

Sono 22 i governi, tra questi anche l'Italia, che ne hanno fatto richiesta: e ora spetta a questi ultimi la messa a punto finale. Per il lancio definitivo, manca il 'documento di valutazione d'impatto per la protezione dei dati personali' al quale sta lavorando il Ministero della Salute. Sarà a breve consegnato al Garante della privacy per la prevista valutazione. Sulle tempistiche, la previsione è di avere la app pronta per fine maggio. L'età minima per poterla utilizzare sarà di 14 anni e, al primo accesso, all'utente sarà richiesto di inserire la provincia di residenza.

"Abbiamo lavorato con le autorità sanitarie di tutto il mondo che decideranno come usare questa tecnologia", affermano Apple e Google che dal 10 aprile hanno collaborato per creare una interfaccia (Api) che i governi integreranno sulle loro applicazioni "per farle funzionare meglio" sui sistemi operativi iOS e Android. 

La componente fondamentale di questa tecnologia è la notifica di esposizione al contagio che sarà "volontaria, anonima e rispettosa della privacy". E userà il bluetooth a basso impatto sulla batteria dello smartphone: una soluzione che consentirà lo scambio di chiavi digitali tra i dispositivi, (quindi in anonimato) che sono venuti in contatto a distanza ravvicinata e per un certo lasso di tempo. Gli utenti dovranno scegliere esplicitamente se attivare le notifiche di esposizione al contagio, così come sarà volontario l'inserimento di una diagnosi positiva. 

Punto fondamentale quello della privacy: le identità degli utenti non saranno note a nessuno, la corrispondenza delle notifiche di esposizione verrà eseguita solo sul dispositivo. Infine, la tecnologia è stata consegnata da Apple e Google esclusivamente alle autorità sanitarie pubbliche ufficiali, sarà disattivata su base regionale quando non più necessaria. In Italia, come spiegato dal governo, cesserà entro il 31 dicembre 2020. 

"L'app aiuta nell'individuazione dei contatti degli asintomatici, ma il lavoro pratico, quello lo devono fare le persone, non lo fa l'app", spiega il direttore della Scuola internazionale di Studi superiori avanzati (Sissa), Stefano Ruffo