Apocalisse nel cuore dell’Europa Oltre cento morti, 1.300 i dispersi

Trenta ore di pioggia ininterrotta, i fiumi straripano e trascinano via tutto. Paesi inghiottiti dal fango. Nuova frana in Nord Renania, sei case scomparse in due minuti. Il governo: "Catastrofe senza precedenti"

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di Roberto Giardina

Un carro armato bloccato su un cumulo di detriti, i soldati si guardano intorno dalla torretta. Un panorama di rovine. Questa l’immagine simbolo della catastrofe in Germania, due regioni sono sommerse dal fango, i fiumi in piena straripano e trascinano via le case. I morti sono oltre cento, i dispersi circa 1.300. Ma nessuno riesce ad avere un quadro della situazione. In trenta ore sono caduti fino a 182 litri per metro quadrato – pari a 182 millimetri – in Nord Renania Westfalia, quasi 18 milioni di abitanti, la regione più popolosa della Germania, e in Renania Palatinato nel Nord Ovest del Paese. Sono all’opera 15mila militari, oltre ai vigili del fuoco, e migliaia di volontari, ma non si riesce a fronteggiare l’emergenza.

La Ruhr, l’ex cuore del carbone e dell’acciaio, è anche una zona verde, fitta di boschi, laghi e fiumi. Un piccolo paradiso che si è trasformato in un inferno d´acqua. Nel Land le vittime accertate sono 43, e in Renania Palatinato 63, ma molti paesi sono isolati, anche i panzer hanno difficoltà ad avanzare nel fango. È difficile soccorerre migliaia di cittadini bloccati nelle case, che rischiano di essere trascinate via dalla piena, A Erftstadt, in Nord Renania, si è avuta una nuova frana, sei case sono scomparse in un paio di minuti. I dispersi sono 70, ma non cè quasi speranza che siano in vita. A Wuppertal, poco lontano, la diga minaccia di cedere, i 4.500 abitanti di tre paesi a valle sono già stati messi in salvo. La situazione cambia di zona in zona, anche a pochi chilometri di distanza, e diventa all’improvviso drammatica. A Sinzig, 12 ricoverati in un centro per disabili sono annegati prigonieri nelle loro camere. "L´acqua al pianterreno è salita fino al soffitto in meno di un minuto", racconta Matthias Mendos, responsabile della struttura. "Siamo riusciti a salvare i 22 ospiti al primo piano, per gli altri siamo giunti in ritardo. Niente da fare". Ad Ahrweiler, a monte di Bonn, manca il gas, le acque hanno trascinato via chilometri di tubature, ci vorranno mesi per ripristinare le forniture, intanto migliaia di persone sono senza acqua calda, e non possono cucinare. Sono interrotte nelle due regioni anche le autoastade e molte strade provinciali, e le linee ferroviarie.

A Berlino si sono avute trombe d’aria e pioggia, ma nella capitale non ci sono vittime, centinaia le cantine allegate. Si regitrano anche episodi di sciacallagio. A Stolberg due giovani donne e un uomo sono state sorpresi mentre rubavano in un supermarket. A Eschweiler, un uomo è stato arrestato mentre saccheggiava una farmacia. Il tempo dovrebbe migliorare lentamente nel week-end ma la pertubazione si sta spostando verso Sud Est. Si registrano i primi allarmi per forti piogge nel Baden Würrtemberg, al confine con la Svizzera. "È stata una catastrofe senza precedenti", dichiara Armin Laschet, premier della Nord Renania Westfalia, e favorito per la successione alla Cancelleria. "È evidente che la causa sono state le mutazioni climatiche. Non bisogna più perdere tempo". Atri osservano, che il disastro si è avuto dopo che nel 2020, a causa del Covid, e del blocco di molte industrie, l´inquinamento in Europa era stato drasticamente ridotto.

Vittime si sono avute anche nei Paesi vicini, in Belgio e a Maastricht in Oalnda, quasi sul confine on la Germania. A Maastricht sono state evacuate centinaia di case, circa 10mila cittadini sono stati messi in sicurezza, In Belgio le vittime sono 14, e il fiume Maas in piena, minaccia la città di Liegi. Se il livello salirà ancora di un metro e mezzo la città verrà inondata.