Mercoledì 24 Aprile 2024

"Aperture notturne e nei weekend" Musei, il ministero allunga gli orari

Il direttore generale del Mibact, Osanna: da giugno coprifuoco alle 23, puntiamo a spettacoli all’aperto

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di Nino Femiani

È stato nominato lo scorso luglio direttore generale dei Musei del ministero dei Beni e delle attività culturali. In quei mesi sembrava tornata l’età dell’oro per i musei, poi dopo l’estate di nuovo l’inferno, con i lucchetti riapparsi alle porte. "Ora siamo di fronte a una nuova ripartenza, speriamo stavolta senza altri stop", sospira Massimo Osanna, 58 anni, lucano di Venosa, la città di Orazio. Una riapertura con il fiato sospeso. "È una ripresa lenta, ovviamente, con le prudenze del caso e un numero di accessi ridotto".

Di che numeri parliamo?

"Il primo giorno a Pompei ci sono stati 350 ingressi (rispetto ai 15mila di un tempo, ndr), a Paestum una cinquantina di visitatori. Però è bello riaprire ed è una fase che possono sfruttare soprattutto le comunità che vivono in quel territorio e si riappropriano dei loro tesori".

I turisti stranieri non ci sono e non ci saranno per un pezzo.

"Dobbiamo fare i conti non solo con i nostri problemi, ma anche con le difficoltà internazionali. Speriamo che la campagna vaccinale prosegua in maniera positiva e che alcune regioni non tornino in area arancione. È il nostro timore, ma siamo attrezzati anche per aperture a singhiozzo".

Se l’Italia restasse tutta gialla fino a fine 2021, quali risultati si aspetta?

"Lo scorso anno abbiamo avuto il meno 80%, nonostante un’estate molto positiva. Dalla metà di luglio a tutto agosto abbiamo registrato un vero e proprio boom nei nostri musei. Quest’anno spero che il meno si attesti al 50% rispetto al periodo pre-covid, sarei felice se si arrivasse a meno 40%".

Riaprire nei fine settimana, una battaglia che spesso si scontra con ostacoli e abitudini, talvolta incomprensibili.

"Posso dire che rilevo una sintonia col ministro Franceschini su questo punto. L’importante è prenotare, evitare assembramenti soprattutto nei grandi attrattori, come Pompei o il Colosseo".

Aprire nel weekend scardinando anche delle resistenze sindacali?

"C’è consapevolezza comune dell’importanza di gestire musei e siti in maniera estensiva".

Vale anche per le aperture notturne?

"Mi piacerebbe attivare aperture serali, legandole a spettacoli nei musei, riprendendo la stagione estiva interrotta lo scorso anno".

E allungando l’orario del coprifuoco alle 23 o a mezzanotte?

"Credo che da giugno si possa prevedere l’inizio del coprifuoco alle 23 proprio per permettere di svolgere spettacoli nei grandi teatri all’aperto. Certo, siamo ancora in piena pandemia, ma penso che, con l’irrompere dell’estate e con numeri di contagi più bassi, si possa fare una riflessione su questo, con una maggiore elasticità".

Che impatto potrebbe avere il Recovery Plan sul sistema dei beni culturali?

"Sulla modernizzazione e la digitalizzazione del sistema museale. C’è poi un grande e ambizioso progetto che riguarda l’area di Roma, con le quattro sedi del Museo Nazionale Romano, il parco dell’Appia con riallestimento degli spazi e acquisendo anche aree private. E, infine, occorrono soldi per la manutenzione ordinaria. È uno dei punti chiave della mia gestione. Dentro o fuori dal Recovery, non importa. Ma è necessario acquisire la consapevolezza che il nostro patrimonio non si mantiene da solo e che sono necessarie risorse significative".

Quante?

"Almeno 150 milioni di euro all’anno".

Riuscirete a spendere?

"Il ministero si sta attrezzando con una cabina di regia efficiente per spendere velocemente e bene".