
Decollo, manovra di ritiro del carrello. Il Pony 4 di Oscar Del Dò (foto) è il gregario di sinistra e sfreccia in formazione a triangolo finchè all’improvviso, alle 16.50, il motore si spegne. Il pilota prova a riaccenderlo ma non ci riesce, cerca di portare l’aereo fuori dal perimetro, lo sente ormai ingovernabile e si lancia con il paracadute. L’Aermacchi MB339 A delle Frecce Tricolori si schianta a terra, striscia a velocità altissima e poi esplode. I rottami incandescenti investono la Citroen della famiglia Origliasso che passa sulla strada vicino all’aeroporto, una bambina di 5 anni muore. La procura di Ivrea, che dopo l’incidente di Brandizzo si era già dichiarata prossima al collasso, apre un’inchiesta per disastro e omicidio colposo senza escludere nessuna causa, anche se gli esperti insistono dal primo momento che a provocare un’avaria grave al motore possa essere stato l’impatto con uno stormo di uccelli. Possibile l’iscrizione a breve del pilota nel registro degli indagati. Il generale Luigi Del Bene, comandante del forze di combattimento di Milano, non si sbilancia sulle cause del disastro: "Il pilota ci ha riferito del danno, ha detto che il motore non spingeva più. Dopodiché si è concentrato sulla condotta. Sul tentativo cioè di portare il velivolo fuori da zone abitate o da edifici".