Spingeva ragazze all'anoressia sui social, denunciato quarantenne

L'uomo, che si autodefiniva un 'coach'. agganciava minorenni e dopo averne carpito la fiducia le induceva anche ad autolesionismo

Minori nel mirino sui social

Minori nel mirino sui social

Roma, 20 giugno 2022 - Spingeva ragazze minorenni e fragili all'anoressia attraverso un gruppo aperto su una piattaforma social. Ma l'uomo, che si autodefiniva 'coach pro-Ana', è stato identificato e denunciato dalla Polizia postale di Trieste e Udine con il coordinamento del Cncpo (Centro nazionale di coordinamento alla pedopornografia online) del Servizio Polizia postale e delle comunicazioni di Roma. 

L'uomo, un libero professionista di 40 anni residente in centro Italia, già condannato per pornografia minorile, che sui suoi profili social e sul proprio blog si presentava come medico pur non avendo mai conseguito il titolo di studio, aveva agganciato decine di ragazze minorenni e dopo averne carpito la fiducia le aveva indotte a pratiche pericolose di dimagrimento.

L'indagine è nata dalla segnalazione fatta da una quindicenne, da mesi ricoverata presso il reparto di pediatria di un ospedale della regione, per disturbi del comportamento alimentare e patologie conseguenti ad atti anticonservativi. Tra i consigli sconsiderati che aveva ricevuto c'erano, ad esempio, di non assumere più di 500 calorie giornaliere, di bere molta acqua per lenire il senso di fame e di farsi docce gelate per stimolare l'organismo ad un maggiore dispendio energetico, pratica che ne aveva quasi provocato lo svenimento. 

Il sedicente 'coach' incoraggiava anche al compimento di tagli e comportamenti autolesionistici che venivano ripresi in video. L'uomo ' si era spinto anche a richieste di immagini e video di natura pedopornografica in cambio di denaro e regali. Con il consenso della ragazza, gli agenti hanno recuperato parte delle chat e dei contenuti multimediali inviati alla vittima.

Gli investigatori hanno inoltre scoperto che, su un nuovo profilo social aperto solo due giorni prima, il quarantenne aveva già agganciato otto ragazze per indurle a pratiche pericolose di dimagrimento alcune delle quali gli avevano inviato messaggi autoeliminanti e fotografie anche durante l'attività di perquisizione.