di Ettore Maria Colombo ROMA La giornata più folle e assurda nella storia delle elezioni di un presidente della Repubblica. Ore 8.56. Inizia il vertice del centrosinistra alla Camera con Letta, Conte e Speranza. Ore 9.00. Renzi alza le mani. "Non sono capaci, il centrodestra. Non escludo il bis di Mattarella". Ore 9.45. I grandi elettori del centrodestra ratificano la decisione presa dal vertice dei leader (Salvini, Meloni, Tajani): voteranno il presidente del Senato Elisabetta Casellati al quinto scrutinio. Ore 10.30. I gruppi parlamentari di Pd-LeU-M5s approvano la scelta dei vertici: astensione. Ore 11.12. "Una donna delle istituzioni al Quirinale. Un onore proporla". Salvini annuncia, su Facebook, la scelta della Casellati. Ore 11.14. Il presidente del Senato, Casellati, entra in Aula accanto al presidente della Camera, Roberto Fico mentre è in corso il quinto scrutinio. Ore 11.30. Molti dubbi dentro FI, dentro cui parte una raccolta di firme per il ritorno del Cavaliere, ma Berlusconi li stoppa e chiede agli azzurri di "sostenere la presidente Casellati". Ore 12.05. I leader del centrosinistra rispondono picche alla richiesta di Salvini di un vertice. Ore 12.45. Per Conte la candidatura Casellati è "una forzatura istituzionale, un cortocircuito". Ore 13.21. Il Pd sostiene che "è del tutto inopportuno che la presidente Casellati, nello spoglio odierno (che si deve ancora tenere, ndr.), presieda lo scrutinio delle schede, controllando di fatto i voti per sé. Ma la Casellati lo farà lo stesso. Ore 14.23. Inizia lo scrutinio delle schede. Ore 14.58. Al termine dello spoglio si scopre che la Casellati ha raggiunto 382 voti. Al centrodestra mancano 71 voti, ma in realtà sono di più, 102. I grandi elettori della coalizione, infatti, sono 453. Secondo arriva Mattarella, con 46 voti, seguito da Nino Di Matteo con 38. Gli astenuti sono 406, il pieno del centrosinistra perché i 44 di Iv sono assenti. Le schede bianche ...
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