Mercoledì 17 Aprile 2024

Anna Frank, i segreti del diario. Trovate due pagine nascoste

Barzellette e ingenui riferimenti al sesso: in due pagine nascoste del Diario. La normalità di una ragazzina

Anna Frank (Ansa)

Anna Frank (Ansa)

Roma, 17 maggio 2018 - "Spero di poterti confidare ogni cosa, come non ho mai fatto con nessuno, e spero che sarai per me un grande sostegno": comincia così, il 12 giugno 1942, il Diario di Anna Frank, uno dei libri più tradotti e più letti al mondo. Anna confidò davvero tutto al suo Diario (in realtà tre quaderni scritti fra il giugno del ’42 e l’agosto del ’44), dalle incomprensioni familiari all’attrazione per il coetaneo Peter fino ai pensieri più audaci e privati, salvo decidere di coprire due pagine con un nastro adesivo. Una cancellazione dettata da un pizzico di pudicizia, perché le righe scritte il 28 settembre 1942 erano dedicate "alla materia sessuale": "Userò queste pagine spoglie – si legge nelle righe ora decifrate grazie alle tecnologie digitali – per scrivere alcune barzellette “sporche”". 

Anna in quel momento ha poco più di tredici anni e vive una fase tipica di ogni adolescente: l’osservazione del proprio corpo che si trasforma, la curiosità per il proibito, la scoperta timorosa della sessualità. "A volte immagino che qualcuno mi chieda di spiegargli come funziona il sesso. Cosa direi?", si chiede in un passaggio. Parla di "movimenti ritmici" e di "dispositivi medici interni" di contraccezione; scrive che le mestruazioni "sono il segnale che una ragazza è pronta a fare sesso con un uomo, ma non prima del matrimonio. Dopo sì". Dice qualcosa sulla prostituzione, riferendosi anche al padre Otto: "Se un uomo è normale va con le donne. Per strada ci sono donne che parlano con loro e poi se ne vanno insieme. A Parigi ci sono case molto grandi per questo. Papà ci è stato. Ci sono ragazze che vendono questa relazione". Fa capolino anche il tema dell’omosessualità: "Zio Walter non è normale". Le quattro barzellette celate dal nastro marrone si rivelano degne della fama che circonda l’umorismo nero della cultura ebraica: "Sai perché – dice una – le ragazze della Werhmacht sono in Olanda? Come materasso per i soldati".   La fondazione Anna Frank e le altre istituzioni che hanno curato la ricerca – l’Istituto olandese per la guerra, l’olocausto e gli studi sul genocidio e l’Istituto Huygens per la storia dei Paesi bassi – si sono decise a rendere noto il contenuto nascosto del diario nella convinzione, come ha spiegato Peter de Bruijn dell’Istituto Huygens, che le due pagine abbiano un valore storico e letterario: "Mostrano che Anna – dice de Bruijn – era proprio come le sue coetanee, un’adolescente alle prime armi, interessata alla sessualità e incuriosita dai cambiamenti del corpo".  In effetti il Diario viene celebrato come una grande testimonianza sulla persecuzione degli ebrei in Europa, ma è anche molto di più: è l’opera prima di una scrittrice in erba, capace di esplorare con arguzia, ironia, sincerità l’espansione fisica ed emotiva di un’adolescente, sia pure costretta a vivere una condizione estrema, nascosta per oltre due anni in una soffitta ricavata nei locali della ditta del padre ad Amsterdam.    Anna scrive con la franchezza e la freschezza di una ragazzina che sente di avere una vocazione letteraria. "Cara Kitty – scrive ad esempio il 10 ottobre 1942 – la mia vagina diventa sempre più grande, o magari è solo una mia impressione". O il 6 gennaio ’44: "Tutte le volte che mi viene il ciclo (finora è successo solo tre volte) – malgrado il dolore, il fastidio, la sporcizia – mi sembra come di custodire un dolce segreto...". "Anna – chiosa Ronald Leopold, direttore della Fondazione Frank – scrive della sessualità in modo disarmante". Nelle prime edizioni del Diario le parti più intime furono omesse dal padre Otto, ma poi fu deciso di pubblicare tutto, e chi ha letto il libro sa bene che pagina dopo pagina, giornata dopo giornata, si entra nel mondo interiore di una ragazzina sempre autentica e capace di commuovere senza avere alcuna voglia di stupire.  Non è ancora chiaro se le due pagine decifrate entreranno nelle future edizioni del Diario, ma di certo non scandalizzeranno nessuno. "Sii gentile e abbi coraggio" disse Anna a se stessa nell’ultima pagina del diario, tre giorni prima d’essere arrestata, riassumendo lo spirito che attraversa i tre quaderni.