di Deborah Bonetti Non c’è pace per la regina Elisabetta. La 95enne sovrana, nel giro di poche ore a dovuto confrontarsi con la grana del principe Andrea – deciso a ricoprire d’oro la sua accusatrice pur di non affrontare un processo pubblico per molestie sessuali - e poi quella del primogenito Carlo, sospettato di illeciti attraverso la sua fondazione. Il terzogenito della regina era stato accusato negli anni ’90 di aver abusato dell’allora minorenne Virginia Giuffrè, quando girava con il pedofilo Jeffrey Epstein (morto “suicida” in carcere) e l’amica comune Ghislaine Maxwell (figlia del tycoon Robert Maxwell), ora in prigione per traffico di minorenni a scopo di prostituzione. La stampa britannica ha interpretato la decisione di risarcire la Giuffrè come un’ammissione di colpa, e gli ha fatto subito i conti in tasca. Considerate le finanze “opache” del principe, il sospetto è che parte della somma (almeno 15 o 20 milioni di euro) venga dal portafoglio della regina – e quindi dai contribuenti, ormai inferociti. Nel mirino anche Carlo, 73 anni, accusato di aver aiutato – tramite The Princès Foundation, la sua associazione a scopo benefico– un miliardario saudita a prendere la cittadinanza britannica per vie traverse. Il principe, già accusato di aver accettato fondi da “benefattori” discutibili, ha annunciato che avrebbe cooperato con la polizia nelle indagini sull’ex-capo della sua fondazione (e fido consigliere), Michael Fawcett, già dimessosi per un precedente scandalo pochi mesi fa. ...
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