Giovedì 25 Aprile 2024

Anche l’Italia ha il diritto di difendersi

Gabriele

Canè

Come vediamo, e viviamo in questi giorni, questo non succede neppure nella "pacifica" Europa, dove nell’arco dell’ultimo secolo sono circolati personaggi come Hitler, Stalin, Putin, senza dimenticare i tagliagola dei Balcani. Dove il presidente ucraino Zelensky non manca quasi ogni giorno di ricordarci che se non si ferma in fretta Mosca, quello della Terza guerra mondiale può diventare uno spettro in carne e ossa. Lui forse esagera per tattica, ma noi siamo autorizzati a pensare che questa ipotesi non sia del tutto campata in aria, vista la storia più recente, e gli appetiti famelici di Putin, che oggi Kiev, e domani?

Quindi, non è fuori luogo che il Parlamento abbia dato il via libera all’aumento al 2% della percentuale del Pil dedicato alla difesa, 38 miliardi nel 2022. Poco? Molto? Per le nostre tasche, parecchio. Per come gira il mondo, il minimo, visto che l’America si è stancata di spendere i suoi (tanti) dollari per la nostra sicurezza. Non è intempestivo, anzi, che a Bruxelles si parli di difesa europea, e che il Vecchio continente si decida a fare per le armi quello si fa per le automobili: assemblare pezzi comuni per avere prodotti omogenei, in grado di essere gestiti e riparati in ognuno dei paesi membri. È invece da criminali prendere a sassate come hanno fatto a Taranto una nave della Marina gridando "assassini" agli uomini in divisa. È un suicidio invocare pace e disarmo quando attorno a noi si fa la guerra. Perché, come ci insegna la Costituzione, l’Italia non ha il diritto di attaccare, ma ha il sacrosanto dovere di difendersi.