Martedì 16 Aprile 2024

"Anche le terapie non cambieranno" Il genetista: antivirali sempre validi

Il professor Maga (Cnr): senza dimenticare che otto positivi su 10 sono asintomatici

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"Ogni giorno nel mondo i genetisti riscontrano mutazioni nelle sequenze dei ceppi del nuovo Coronavirus, il motivo per cui la variante inglese è oggetto di attenzione dipende dal fatto che le istruzioni modificate investono la regione che esprime la proteina spike, la componente principale dei vaccini". Così Giovanni Maga (nella foto), direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche.

C’è motivo di ritenere che le vaccinazioni contro il Covid-19 potranno rivelarsi anche solo in parte inefficaci alla luce delle mutazioni?

"Ritengo altamente improbabile che modificazioni in una sola porzione della proteina possano rendere inefficaci i vaccini, incapaci cioè a indurre una risposta protettiva".

Che cosa le fa pensare che i vaccini manterranno inalterata la loro validità anche di fronte alla variante inglese?

"Le difese immunitarie evocate dal vaccino vanno a colpire varie parti della proteina spike, se anche cambia una piccola porzione della superficie del virus ci saranno tante altre parti che vengono attaccate e rese inoffensive. Per cui non c’è nessun motivo per allarmarsi".

Le terapie impiegate attualmente rischiano di essere vanificate con un virus mutato?

"Anticoagulanti e antinfiammatori agiscono sui sintomi, quindi sono indifferenti alle mutazioni del virus. Anche un antivirale come Remdesivir mantiene inalterata la sua validità. Consideriamo poi che otto persone su dieci positive al tampone non hanno sintomi. Siamo tutti esposti, ma ci sono individui più resistenti di altri, anche tra gli anziani, alcuni sviluppano la malattia in forma leggera, e ancora oggi noi non sappiamo dire perché esistono queste variabilità".

Alessandro Malpelo