Giovedì 18 Aprile 2024

Anche il Boss ha le sue debolezze Ubriaco alla guida: andrà a processo

Il mito del rock arrestato e poi riaccompagnato a casa dagli agenti, finirà davanti al giudice. E si sottoporrà a un corso di rieducazione

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di Giampaolo Pioli

Non aveva mai toccato alcol fino a 22 anni per evitare la fine di un padre alcolizzato e con gravi problemi mentali. Ha sempre praticato disciplina e sobrietà sul lavoro in più di 50 anni di successi. Ma anche ’The Boss’, a 71 anni, è finito col cedere al rifugio nella bottiglia. Bruce Springsteen è stato arrestato in un parco del New Jersey il 14 novembre per guida in stato di ubriachezza e praticamente con la bottiglia in mano.

La leggenda del rock ha accettato pacificamente la messa in stato di arresto e si dovrà presentare davanti al giudice fra qualche settimana. Non aveva precedenti. La notizia di TMZ è trapelata solo dopo l’ultima apparizione di ’The Boss’ in uno spot pubblicitario della Jeep durante il Super Bowl di domenica scorsa dove con la sua voce profonda invitava l’America a spostarsi al centro per ricucire le differenze e marciare come un paese unito sulla stessa strada.

Sarebbe stato uno smacco ancora più grande per lui e per i suoi fan se l’arresto fosse trapelato durante l’inaugurazione del 20 gennaio di Joe Biden, quando l’autore di ’Born in the USA’ aveva partecipato alla maratona musicale in onore del nuovo presidente.

Springsteen era stato fermato in passato durante alcune proteste per la difesa dei diritti civili, ma l’alcool non lo aveva mai visto complice. Nemmeno quando nel 2016, con l’uscita del suo best seller autobiografico ’Born to run’, in 510 pagine ha aperto enormi squarci sulla sua vita privata nella quale era affiorata la grande crisi dei suoi 60 anni e il difficile rapporto col padre.

In diversi capitoli ’The Boss’ ammetteva di essere caduto in depressione dopo la delicata operazione alle corde vocali nel 2009 che lo aveva lasciato senza voce per alcuni mesi.

Bruce durante la vita fu costretto a recuperare il padre Doug riconosciuto malato mentale, da un lato all’altro dell’America e gli dedica molto spazio nelle sue memorie ammettendo quasi con un senso di colpa che non ha realizzato forse in tempo la drammatica realtà della sua follia ingigantita dall’alcool.

Ma se il libro è stato un successo perché scendeva a toccare le corde più profonde del suo carattere, la realizzazione dell’audiolibro con brani di poesie e richiami di canzoni era diventata ancora più rivelatrice della sua straordinaria ’carriera in transizione’, sulla quale sono stati scritti milioni di articoli e saggi.

"Mi sono appoggiato spesso alle medicine per uscirne fuori – dice – perché c’erano molti giorni durante i quali non avevo la forza di alzarmi dal letto e il mondo non mi interessava più".

Forse a pochi chilometri da una delle sue tante ville, nella Gateway National Recreation, area di Sandy Hook chiusa al pubblico per il Coronavirus in quella lingua di sabbia che si affaccia sull’acqua, con i grattacieli di Manhattan in lontananza, Springsteen pensava di trovare in una bottiglia di Bourbon del Kentucky quella pace e forse quell’energia che si è sentito sfuggire tra le dita con gli anni. Nonostante il sempre enorme successo, anche per lui ’il mestiere di vivere’ è diventato un nuovo lavoro.

I poliziotti dopo l’arresto hanno detto che Springsteen è stato molto collaborativo e un agente ha addirittura confermato che Bruce li avrebbe ringraziati per averlo accompagnato a casa prima che facesse danni con la sua guida pericolosa. ’The Boss’ dovrà dichiararsi colpevole davanti al giudice e forse partecipare ad un corso di rieducazione. Solo così potrà ottenere la restituzione della patente di guida.