Anarchici, guerriglia a Torino Vetrine distrutte: 34 fermi

I manifestanti a sostegno di Cospito, detenuto al 41 bis: "Non deve morire". Assalto a negozi e auto, la polizia interviene con i lacrimogeni. Feriti due agenti

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TORINO

Vetrine e auto distrutte. Bombe carta, petardi. Scarsi di consenso, gli anarchici protestano usando gli strumenti di sempre: creare caos urbano per far parlare di sé. È stato così ieri a Torino dove si è svolta una manifestazione di protesta per il caso di Alfredo Cospito, di cui proprio ieri il medico curante, dopo la visita in carcere, ha detto che la situazione fisica "si sta deteriorando rapidamente, anche se il fatto che abbia ripreso a prendere un pò di zucchero la rende un pò meno drammatica".

La manifestazione è iniziata a Piazza Solferino, con un raduno che ha coinvolto qualche centinaia di persone (alcune decine delle quali venute da Spagna e Grecia) e tra loro anche storici esponenti dell’anarchia come Pasquale Valitutti, 76 anni. "Finché Alfredo respira – ha detto ai giornalisti – dobbiamo lottare per lui. Ma se Alfredo muore a questi vigliacchi e assassini dobbiamo fargliela pagare. È mia opinione e speranza che se Alfredo muore questa gente sarà giustiziata".

La manifestazione statica, tesa ma tranquilla, si è poi trasformata in corteo non autorizzato. E non è più stata pacifica. Lungo la loro strada gli anarchici hanno imbrattato decine di muri, a cominciare dalla sede della Banca del Piemonte, sfasciato vetrine, distrutto e incendiato bidoni dei rifiuti. Poi è cominciato il lancio di bombe carta e grossi petardi e gli atti vandalici alle auto in sosta, in particolare in via della Consolata, vicino all’omonimo santuario. Deturpato anche l’obelisco in piazza Savoia.

Gli anarchici hanno anche spaccato molte delle vetrine che hanno incontrato sul loro cammino, fra cui quelle della sede Reale Mutua di corso Siccardi. Sono stati anche sradicati segnali stradali. Nei pressi del mercato di Porta Palazzo, le forze dell’ordine hanno lanciato alcuni lacrimogeni. Il corteo si è separato per poi ricompattarsi poco distante, in piazza Borgo Dora, dove c’è stato un breve contatto con le forze dell’ordine e, ancora, l’utilizzo di lacrimogeni. Oltre 150 le persone identificate. Nei disordini due agenti sono rimasti feriti. Sono trenta quattro gli attivisti fermati e portati in questura e decine quelli che saranno denunciati.

a. farr.