Anarchici per Cospito. Scontri in piazza e attacchi ai diplomatici italiani

Raid a Barcellona e Berlino dopo quello di dicembre in Grecia. Il magistrato Dambruoso: "Cooperazione consolidata tra gruppi"

Alfredo Cospito, 55 anni, pescarese, detenuto in regime di carcere duro

Alfredo Cospito, 55 anni, pescarese, detenuto in regime di carcere duro

Diplomazia italiana di nuovo sotto attacco all’estero, raid nel Torinese e scontri a Roma con la polizia. La galassia anarchica torna a mobilitarsi con una serie di azioni per chiedere la libertà Alfredo Cospito, il 55enne pescarese detenuto in regime di carcere duro a Sassari dove sconta una condanna per la gambizzazione di un manager nel 2012 e altri attentati. All’estero gli anarchici hanno agito colpendo il consolato generale di Barcellona e l’auto di un funzionario diplomatico a Berlino, data alle fiamme come avvenne, il 2 dicembre ad Atene, per la macchina della diplomatica Susanna Schlein, sorella di Elly del Pd. Sui fatti accaduti all’estero la procura di Roma ha aperto un fascicolo, la pista è quella anarchica. A Berlino del resto è comparsa una scritta nei giorni scorsi a favore di Cospito: "No 41 bis, free Alfredo". La premier Giorgia Meloni ha espresso "preoccupazione e attenzione a questi nuovi casi di violenza". Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha garantito che sarà rafforzata la vigilanza ai diplomatici italiani all’estero. A Barcellona è stata infranta la vetrata del palazzo in cui ha sede il Consolato generale d’Italia e imbrattata la parete d’ingresso con le scritte: 'Libertat Cospido', 'Amnestia totale', 'Stato italiano assassino'. Nel Torinese, invece, è stato dato alle fiamme un ripetitore, mentre cortei si sono tenuti nel capoluogo piemontese e a Roma. Tensioni a Trastevere dove i manifestanti hanno lanciato bottiglie e fumogeni. La polizia ha risposto con una carica. Un agente è rimasto ferito e un manifestante è stato fermato. Gli anarchici radunatisi erano in tutto 150, la manifestazione non era stata annunciata.

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L’auto della diplomatica italiana Susanna Schlein incendiata ad Atene il 2 dicembre, la vettura dell’ambasciata bruciata a Berlino e l’attacco al consolato italiano a Barcellona l’altra notte. Ma per unire i fili e cercare dei capire cosa si potrebbe muovere dietro a questi attentati, che hanno come comune rivendicazione la solidarietà all’anarchico Alfredo Cospito, detenuto al 41 bis e in sciopero della fame, bisogna tornare in Italia. La notte di Capodanno, a Roma, bruciano 25 furgoni in un deposito dellla Hertz. Un caso? No, su siti online anarchici arriva la spiegazione: "Abbiamo lasciato materiale infiammabile e acceso gli inneschi su dieci automezzi sull’Appia Nuova". Perché? "Hertz collabora con la polizia greca fornendo veicoli a prezzi vantaggiosi". Un favore agli anarchici greci che accusano la polizia ellenica di violenze. Un favore un mese dopo l’attentato ad Atene a obiettivi italiani.A vederlo così sembra la dimostrazione dei vasi comunicanti della rete anarco-insurrezionalista che collega soprattutto Italia, Grecia e Spagna, ma che si è allargata al Nord Europa, con la capacità di scambiare e condividere obiettivi comuni a livello transnazionale.

Il magistrato Stefano Dambruoso, esperto di terrorismi e criminalità internazionale, ha affrontato su vari fronti l’attività degli anarco-insurreziolisti. "La cooperazione tra i gruppi dei Paesi mediterranei è consolidata da tempo – spiega – e si basa su campagne legate ad obiettivi comuni. Oggi il principale obiettivo è la lotta al sistema carcerario del 41 bis in Italia con al centro il caso dell’anarchico Cospito". In passato i gruppi dell’anarchia insurrezionale agivano in sintonia su altri obiettivi. Ad esempio la rete 5G e l’Alta velocità Torino-Lione, con attentati contro i ripetitori di telefonia o sulle linea ferroviaria. "Gli obiettivi rientrano nell’opposizione al sistema capitalistico e globalizzato, ma li abbiamo visti anche legati a tematiche No vax o anti guerra", prosegue Dambruoso.

Ciò che stupisce è la capacità di condividere anche strategie a livello internazionale. Il caso degli attentati in contemporanea a Barcellona e Berlino può fare pensare ad un coordinamento, ma secondo Dambruoso non esiste un vertice decisionale che ordina le azioni. "Non c’è una mente o un coordinatore. Ci sono collaborazioni come in altri ambiti criminali, c’è una sorta di cooperazione orizzontale in continuo contatto attraverso il web anche su siti aperti. Gli obiettivi cambiano, ma c’è un rapporto di affinità fra anarchici di vari paesi". Oggi l’anarchismo insurrezionale è focalizzato sul caso Cospito. "La miccia degli ultimi attentati – ragiona il magistrato – può essere la notizia che le condizioni di salute di Cospito si sono aggravate".

La sorte dell’anarchico italiano si intreccia con altre battaglie. Nelle rivendicazioni sul web Cospito è associato a Ivan Allocco, incarcerato in Francia per attentati incendiari contro auto di diplomatici e in sciopero della fame per solidarietà con Cospito, al greco Thanos Chatziangelou, all’anarchico inglese Toby Shone. Oggi la prima linea è la battaglia per la liberazione di Cospito, ma la solidarietà internazionale fra i gruppi anarchici trasforma questa campagna in un’azione globale contro il regime carcerario. Vale per Cospito, vale per la polizia greca idealmente colpita in Italia. Il patto di mutua solidarietà che secondo gli investigatori sarebbe stato siglato a Torino nel 2011, funziona. I rischi? "L’omicidio non è un obiettivo di questi gruppi – dice Dambruoso – però quando fai esplodere un’auto le conseguenze non possono essere predeterminate".