Ventidue anni e otto mesi di reclusione per tre omicidi, due tentati omicidi e tre rapine aggravate. È la condanna definitiva per Adam Kabobo, il ghanese oggi quarantenne che all’alba dell’11 maggio 2013 seminò il terrore al quartiere Niguarda di Milano: dopo aver ferito a sprangate Andrea Canfora e Francesco Niro, l’uomo uccise a colpi di piccone Alessandro Carolè, Ermanno Masini e Daniele Carella in un’escalation fermata dall’intervento dei carabinieri. Più di otto anni dopo, la Cassazione ha scritto la parola fine a un lungo iter, diminuendo di un anno e 4 mesi la pena già abbassata di 4 anni nel 2020 a seguito di un primo pronunciamento della Suprema Corte. Totale dello sconto: 5 anni e 4 mesi.
Per capire come ci si è arrivati, bisogna partire dall’esito dei due processi. Nel primo, il ghanese è stato condannato a 20 anni per il triplice assassinio, con le riduzioni garantite dal rito abbreviato e dal vizio parziale di mente. Nel secondo, ne sono arrivati altri 8 per i due raid non letali. Il meccanismo di calcolo è stato contestato dai legali lo scorso 26 marzo, quando il gup aveva ridotto la pena di 4 anni. Per due volte hanno avuto ragione. Totale definitivo: 22 anni e 8 mesi, quasi la metà dei quali già scontati in cella.
Nicola Palma