Mercoledì 24 Aprile 2024

Ammazza la moglie dopo la festa Un femminicidio ogni quattro giorni

Lecce, un 38enne accoltella la compagna, poi scappa e si uccide nell’auto. La lunga scia di sangue nel Paese

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di Nino Femiani

Se ci fossimo fermati alle 20 di sabato avremmo visto le immagini di una famiglia felice. Due bambini splendidi di 7 e 2 anni, un marito affettuoso, una moglie innamorata pazza di lui. Sorridenti, confidenti, pronti a strappare la vita a morsi. Lei, Donatella Miccoli, 38 anni, commessa al centro commerciale ’La Mongolfiera’ di Surbo, passeggia per Novoli (Lecce) e, davanti agli stand della festa di San Luigi, posta sul suo profilo Instagram una foto che la ritrae insieme al marito, Matteo Verdesca, 38 anni, corriere espresso per una ditta di spedizione (un’unione naufragata alle spalle e un figlio di 18 anni che vive con la ex). È cotta di lui, nonostante siano già passati nove anni dal giorno del matrimonio. Donatella non nasconde la passione per Matteo e posta la foto di famiglia sul suo profilo Instagram, con la canzone di Anto Paga La parte più bella di me: "Che Tu sei il fuoco e io sono l’invernoE insieme siamo la fine del mondoE vorrei svegliarmi con il tuo profumoOgni canzone mi parla di te Quando mi guardi dimentico tutto", è il testo.

Un’immagine condivisa da colui che poche ore dopo diventerà il suo carnefice, nella cupezza di un’inspiegabile tragedia. Donatella e Matteo portano i figli dai nonni, poi tornano a casa, in via Veglie 7, intorno alle 23. Verso l’una di notte, alcuni vicini li sentono litigare. Voce alta, urla, poi silenzio. "Si capiva che era in corso un diverbio violento, capitava qualche volta, lui era molto geloso di questa ragazza bellissima, a tratti anche morboso. Ma nessuno di noi immaginava un epilogo violento". Poco prima delle 3, Matteo si alza dal letto e va in cucina. È agitato, prende un coltello e torna nella stanza da letto. Qui accoltella Donatella, tre o quattro fendenti, al petto e al collo. Una furia omicida che si scarica sulla moglie che neppure si accorge dell’uomo che le sta togliendo la vita. Gli bastano pochi attimi per capire quello che ha combinato. È atterrito, si veste in fretta ed esce di casa. Si mette al volante di una Renault Twingo bianca di proprietà della moglie e va a casa della madre. "Ho fatto un casino", farfuglia. Le lascia le chiavi di casa e si dà alla fuga. È lei ad avvertire le forze dell’ordine che, scoperto il cadavere di Donatella, si mettono a caccia del marito-assassino.

L’uomo vaga senza meta per qualche ora, si presenta a un distributore di benzina dove compra una tanica di combustibile (ci sono le immagini delle telecamere di sorveglianza). Va con la vettura in un campo abbandonato tra Novoli e Salice, si stende sul sedile e si cosparge di liquido infiammabile. Poi si dà fuoco. Gli inquirenti trovano il suo corpo carbonizzato poco prima di mezzogiorno. "Conoscevo bene Donatella, abito a 100 metri da loro. Sono sconvolto, ma anche arrabbiato, demoralizzato: ci impegniamo tanto, poi ci ritroviamo con giovani donne trucidate in questo barbaro modo", aggiunge il sindaco di Novoli, Marco De Luca.