Mercoledì 24 Aprile 2024

Napoli, assalto all'ambulanza in codice rosso. "Come a Raqqa"

Questa mattina nel quartiere Vomero qualcuno ha scagliato un oggetto di ferro contro il 118. Paura e un'infermiera ferita. La rabbia del presidente dell'Ordine di Napoli

Il vetro dell'ambulanza colpito stamane nel quartiere Vomero di Napoli

Il vetro dell'ambulanza colpito stamane nel quartiere Vomero di Napoli

Napoli - “Ci stavamo allontanando con una paziente in codice rosso. All’improvviso ho sentito un colpo, come un paletto metallico che colpiva l’ambulanza. Non solo il finestrino laterale anteriore ma anche la carrozzeria. Il vetro è stato danneggiato, si è crepato tutto. Una scheggia ha colpito l’infermiera che era con me e l’ha ferita all’arcata sopracciliare sinistra. Siamo rimasti choccati, ma avevamo un codice rosso, dovevamo proseguire per forza verso l’ospedale. Sono sbigottita, davvero non capisco il motivo di quel che ci è successo. Penso sia un gesto rivolto all’ambulanza, non ci possono essere altre spiegazioni”. Parla la giovane dottoressa che stamane un po' prima delle 10 nel quartiere Vomero di Napoli era sull'ambulanza colpita misteriosamente mentre portava una paziente grave in ospedale. Il clima per la categoria è pesantissimo. Lo tratteggia una dichiarazione di Silvestro Scotti, presidente dell’Ordine dei medici: “Per chi in generale lavora per la salute dei cittadini, Napoli è come Raqqa“, la città simbolo del martirio siriano. Giuseppe Galano, direttore della centrale operativa del 118, non concorda sul paragone – “Napoli non è così, questi sono delinquenti“ – ma conferma tutte le preoccupazioni e fa parlare i numeri. “Con quella di oggi sono trenta aggressioni dall’inizio dell’anno, nel 2017 erano state 16. L’equipaggio era atterrito. L’infermiera di fatto ha protetto la paziente, ho poi saputo che è la mamma di un maresciallo dei carabinieri. Sono incredulo. Questi colleghi io li chiamo eroi, hanno continuato a fare il loro lavoro senza perdere un minuto. C'era già stata un’altra aggressione a un equipaggio. Ma erano i Quartieri Spagnoli. Certi balordi ritenevano che l'ambulanza fosse arrivata in ritardo. Ma in questo caso l’intervento era perfetto, la gente per strada aveva collaborato, indicando dov'era il civico. La mia analisi personale è questa: colpiscono noi perché rappresentiamo lo Stato, siamo ancora il servizio pubblico, come polizia e carabinieri. Ma loro, le forze dell'ordine, hanno una capacità di reazione immediata. Noi no. Noi sulla macchina accanto allo stemma abbiamo una croce".