Giovedì 25 Aprile 2024

"Amavo Dora, non l’ho spinta giù" Ma la famiglia di lei non gli crede

Il legale del fidanzato: "Non c’è stata una lite, gesto improvviso". I parenti della vittima: "Non si è buttata"

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Il fidanzato, indagato per istigazione al suicidio, piange e si professa innocente. Antonio Capasso si dice "molto scosso" dalla morte della fidanzata Dora Lagreca, la maestra d’asilo volata giù dal terrazzino della sua mansarda, al quarto piano di un palazzo al Parco Aurora di Potenza. "Era molto preso da lei, molto innamorato" ribadisce il suo avvocato Domenico Stigliani. "Ha cercato di bloccarla mentre minacciava di gettarsi giù, non c’è riuscito". Venerdì sera 8 ottobre, Dora esce con Antonio. Alla fine della serata il fidanzato racconta le urla di lei, forse alterata e gelosa, che minaccia di buttarsi giù e continua a ripetere di aver tentato di afferrarla, mentre Dora, senza vestiti perché stava per andare a letto, scavalca la ringhiera. Poi un tonfo e la morte.

Dora precipita dopo aver sbattuto la testa su una parabola. La famiglia della ragazza non crede alla versione di Capasso. Secondo i genitori di Dora non può essersi trattato di suicidio: "Non c’era alcuna sintomatologia che potesse farlo pensare". E poi obiettano: non è strano fare una discussione del genere mentre era nuda? "Vogliamo la verità su quello che è successo – incalza l’avvocato della famiglia, Renivaldo Lagreca –. Di sicuro lei non si è buttata"