Mercoledì 24 Aprile 2024

Altro che Super Noi tifiamo Vintage league

Giorgio

Comaschi

Il sogno è un altro. Far nascere una "Vintage League". Lasciamoli ai loro miliardi, alle loro maglie orribili, al loro calcio spalmato, alle loro regole demenziali, alla loro playstation. "Vintage League". Il calcio era stato abolito? Bene, lo facciamo tornare. Le regole? Facili. Giocatori con i numeri da 1 a 11, col terzino che è un terzino, l’ala che è l’ala eccetera. Era così brutto quando uno non aveva sulla schiena il 99 o 57, ma il suo numero? Poi le maglie. I colori sociali e basta. Ognuno con la sua maglia. E magari una di riserva nel caso. Ogni squadra col suo colore e non una schizzofrenica rincorsa ai ghirigori, dove la Juve che è bianconera gioca in rosa e dove il 99 per cento delle maglie fa vomitare i dromedari. Se li tengano loro i creativi del marketing e le loro agghiaccianti elucubrazioni. Poi si gioca alle 15. Punto. Alla domenica, tutti insieme come una volta. Se la spalmino pure loro la giornata, in tre o quattro giorni, giocando a pene di segugio. Noi giochiamo alle 15, nella nostra vecchia domenica. Passiamo alle regole. Basta coi rigori demenziali e i fuorigioco assurdi. Si torni al fallo di mano in area volontario e non con la palla che ti colpisce un braccio, mentre sei girato, e perdi la partita. Poi fuorigioco vero, non di un gomito, di una punta di scarpa, di una caccola di naso. E l’autogol? Se il tiro viene deviato è autogol e basta, poche pippe. Chi fa gol fa gol, dritto per dritto. Se la devia un altro perché il gol deve essere mio? E torniamo vecchia palla indietro al portiere: che la prenda con le mani, poveretto. Poi fine delle telecronache a due voci. Basta coi bottoni alla gente a casa. E multa per chi usa dei termini incomprensibili. Vintage League, la lega del calcio vero. E si tengano pure l’aborto che hanno creato, il calcio di plastica. Trovino un bel cortilone in cui giocare. Noi della Vintage League vogliamo attaccare nell’album figurine di giocatori veri. Con la colla Midina.