Sergio Romano: "Altro che guerra con Cina e Russia. Biden gestirà il mondo con loro"

L’ambasciatore: "Con Pechino e Mosca solo conflitti economici. Possibile che nasca una trilaterale". L’Europa? Rischia di essere tagliata fuori. "Basta con la Nato, ora serve una forza armata della Ue"

I talebani si preparano a formare il governo afghano

I talebani si preparano a formare il governo afghano

Ambasciatore Sergio Romano, il presidente americano Joe Biden nel suo discorso alla nazione ha detto che dopo l’Afghanistan occorre voltare pagina, che la Russia e la Cina sono le sfide del futuro. È d’accordo?

"Ho l’impressione che lui cerchi di far dimenticare la vicenda afghana. Mi pare che quasi la frase nasconda questo significato: ‘Non pensate che l’Afghanistan sia così importante. Le cose importanti sono la Cina e la Russia e noi stiamo dialogando con le potenze del mondo, questa è la vera politica internazionale che una grande nazione può fare. Siccome la guerra afghana non si vince, parliamo d’altro’".

Dalla Russia è arrivato subito un invito a una trojka allargata (Russia, Usa, Cina e Pakistan) da tenere a Kabul quando la situazione sul terreno lo consentirà.

"È come dire non ci faremo la guerra, anzi governeremo assieme il mondo".

Quindi la Russia sembra essere d’accordo?

"Io credo che Cina, Russia e Usa abbiano buone ragioni per essere d’accordo. Non possono farsi la guerra, possono solo fare conflitti di natura economica che però comportano un sacrificio sia per chi li fa sia per chi ne è, in qualche modo, vittima. L’idea di una trilaterale per la gestione del mondo, ho detto, badi, gestione, governo non lo diranno mai, non è campata in aria".

Qualcuno si sentirà tagliato fuori?

"Ci saranno persone o istituzioni che si avvertiranno in questa situazione. Qualche buona ragione può averla l’Unione Europea. Ma come, non sarà consultata l’Unione Europea? Cercheranno di dare risposte convincenti e tranquillizzanti. In una situazione come questa le tre grandi potenze del mondo o litigano o si mettono d’accordo".

I talebani hanno annunciato che nessuna donna sarà ministro.

"Assisteremo un giorno alla politicizzazione dell’Islam? Ossia l’Islam che diventa partito politico, va in Parlamento, prende i voti?".

Ci proveranno i talebani?

"Io credo che non lo faranno, perché l’Islam è la religione meno adatta per digerire la politica. Il primo problema sarebbe il voto delle donne. Vuol dire dare loro il diritto di interloquire, di fare proposte e questo non va bene per il Corano. Francamente non so se ce la faranno".

Il Pakistan ora preme per il riconoscimento dei talebani.

"È un Paese ambizioso, ha raggiunto una dimensione rispettabile, è uno Stato non necessariamente democratico, ma ha caratteristiche statali, non è mezza fede e mezza politica. In una regione nella quale c’è molta confusione e poco governo, spera di conquistare uno spazio sempre naturalmente e inevitabilmente alle spese dell’India. Vuole essere rispettato nelle grandi sedi internazionali, all’Onu, dovunque ci si metta attorno a un tavolo rotondo".

Secondo il presidente russo Vladimir Putin non si possono imporre i propri valori ad altri.

"Parlava naturalmente per se stesso e sotto c’è un suo problema. Non vuole la democrazia in casa, perché ritiene, a volte con qualche ragione, che il Paese è troppo grande per avere la democrazia, un Paese che è stato solo tardivamente educato soprattutto a quella forma che la democrazia ha assunto nei Paesi euro atlantici dal secondo dopoguerra in poi con il potere crescente di gruppi sociali e anche di istituzioni a cavallo fra la politica e l’economia. La Russia è abbastanza complicata. Bisogna rendersi conto del fatto che grazie al comunismo è diventata una potenza mondiale circondata da satelliti. Questo ha creato un patriottismo imperiale. Putin adesso è un restauratore".

La Russia sarebbe pronta a intervenire in difesa dei resistenti del Panshir addirittura con aerei da bombardamento.

"Io prenderei queste affermazioni con prudenza e con un po’ di incredulità. È come quando si va al caffè e si finisce per parlare con forza, con violenza e con un po’ di vanteria e di impudenza".

Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel si è schierato per "l’autonomia strategica" dell’Unione Europea.

"Sono molto favorevole alla creazione di una Ue dotata di una forza armata. Penso che sarebbe un passo avanti straordinario sulla strada della creazione di uno Stato. La traduzione in buon italiano è: basta con la Nato".

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