Martedì 23 Aprile 2024

Altro che cosce, sono i banchi che mancano

Viviana

Ponchia

Ci sono frasi perfette, nel bene e nel male. "Ai prof gli cade l’occhio" non è una svista ma un capolavoro di sintesi che spiega tante cose in un colpo solo. Indossare una minigonna equivale a camminare al buio in tangenziale. Una donna che la indossa è sempre colpevole. Gli uomini sono maniaci e guardoni. Ce n’è per tutti. Sciacquette sconsiderate, maschi malati e anche per il tempo, che passa invano. Ed è proprio una donna a certificarlo. Una vicepreside. Cioè la scuola, che in teoria dovrebbe scardinare la cultura della femmina oggetto. La signora, che sicuramente ha partecipato a collettivi femministi e mette bei voti a chi parla bene delle quote rosa, avrà imparato da sua nonna che agli uomini l’occhio cade. E – sottinteso – che l’abito ha la funzione morale di coprire, cancellare, nascondere il corpo. Detto forse con la certezza di essere capita, contando sulla complicità delle scosciate. Mancano i banchi, se vi agitate si vede tutto. Meglio un bel jeans anche se in classe ci sono 37 gradi. Le monache si sono mai lamentate? E le musulmane? Poteva finire molto peggio ma le ragazze del liceo romano hanno tagliato corto, in senso letterale, tirando fuori dagli armadi le cose più mini che avevano. Questa è la generazione che ha fatto pace con gli strappi sulle ginocchia, le canottiere senza reggiseno e la cellulite in vista. La guerra per la minigonna non è roba loro. La fanno durare il tempo di uno slogan e giustamente è dei banchi che si preoccupano.