Mercoledì 24 Aprile 2024

Altri sei miliardi per frenare il caro bollette

Il nuovo fondo allevierà i costi soprattuto per le imprese. Si punta ad alzare i limiti Isee per estendere gli aiuti alla classe media

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di Claudia Marin

Mario Draghi serra i ranghi e mette alla prova la maggioranza: "Mi aspetto – avvisa i capi delegazione dei partiti – che nessuno faccia scherzi sul decreto bollette". Sarà dunque varato oggi in Consiglio dei ministri l’atteso provvedimento, di circa 6 miliardi, volto ad alleviare famiglie e soprattutto imprese dai super rincari dell’energia. Nel pacchetto ci saranno anche correttivi al Super bonus, per sbloccare cantieri fermi, e incentivi per il settore in crisi dell’automotive. L’intervento contro il caro bollette comprende fondi da mettere insieme senza ricorrere a nuovi scostamenti.

Fra gli interventi allo studio del governo per tagliare il costo delle bollette, ci sarebbe una proroga delle misure già adottate nel primo trimestre per le famiglie e le imprese, oltre a prezzi del gas calmierati per le circa 3500-4000 industrie ad alto consumo di energia e una spinta alla produzione italiana di gas. "Dobbiamo aumentare – spiega il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti – la produzione nazionale e in qualche modo introdurre meccanismi di calmierazione di prezzo con riferimento a determinati settori produttivi". È verosimile ipotizzare che la maggiore quota dei fondi sarà rivolta, sotto forma di credito di imposta, a sostenere le imprese e quelle energivore nello specifico.

Ma un’altra fetta rilevante sarà assorbita per rifinanziare il cosiddetto "bonus sociale bollette", lo ‘sconto’ previsto per le famiglie economicamente svantaggiate. Attualmente si parla di circa 2,9 milioni di nuclei familiari. Anche se con la dote aggiuntiva a disposizione si punta a ampliare la platea dei beneficiari, ritoccando al rialzo le fasce Isee e favorendo così anche i redditi medi. L’auspicio, però, è che i provvedimenti possano essere utili per affrontare un periodo di tempo contenuto, nella speranza che la crisi in Ucraina possa trovare una soluzione pacifica e che la corsa del prezzo del gas possa frenare, o invertire la rotta. In questa ottica, il sottosegretario Roberto Garofoli e i ministri Roberto Cingolani e Daniele Franco hanno incontrano l’ad di Eni, Claudio Descalzi, per verificare le possibilità di aumentare la produzione nazionale di gas. Il progetto del governo è di spingere al massimo le capacità dei siti già attivi e di valutare la possibilità di far ripartire quelli in parte sottoposti a divieti, fra moratoria del blocco alle trivellazioni e estrazione entro le 12 miglia. Nel decreto sul tavolo del governo anche l’istituzione di un fondo unico per la riconversione del settore automotive, in modo da puntare sul green. La cifra prevista non sarebbe inferiore a 7-800 milioni.

Possibili anche nuovi interventi sui superbonus edilizi: potrebbero essere inasprite le sanzioni penali a carico di chi commette frodi. In particolare, si starebbe valutando la responsabilità per asseverazioni false. Altra ipotesi allo studio, che la detrazione al 110 per cento del Super bonus, recuperabile oggi in cinque anni, possa essere sospesa in caso di sequestro del credito. Se poi gli accertamenti non si concludono con una confisca, il credito potrebbe essere recuperato anche una volta scaduti i tempi.