Mercoledì 24 Aprile 2024

Alta velocità a Firenze, inaugurato il cantiere. Roma e Milano saranno sempre più vicine

A 27 anni dal via libera iniziano i lavori: opera pronta nel 2028. L’infrastruttura velocizzerà la tratta ferroviaria. Costa 2,7 miliardi

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Firenze, 16 maggio 2023 – Eppur si muove. È un giorno a suo modo storico di un Paese anomalo come il nostro, quello in cui si è costretti a celebrare in pompa magna – con ministri, deputati e una lunga preghiera collettiva con don Vasco – l’accensione della fresa acquistata otto anni fa e appena rigenerata. La prima era andata in malora senza essere partita. La talpa, che hanno chiamato Iris, come il giglio di Firenze, è incaricata di scavare per sette chilometri a venti metri nel ventre della città, per realizzare il nodo dell’Alta velocità. Un nodo da sciogliere, che ora spezza in due l’Italia. Il via libera all’opera era già stato dato 27 anni fa, ma dopo mille stop dovuti a fallimenti, inchieste e false ripartenze, si spera che questa sia "la volta buona", per dirla con il sindaco fiorentino Dario Nardella, che ne è convinto.

È un imperativo colmare il gap, eliminare il collo di bottiglia che costringe i treni pendolari a inchinarsi ai nobili Tav con estenuanti ritardi, e quelli veloci a spendere 14 preziosissimi minuti (più di un terzo del tempo necessario ai treni veloci per andare da Firenze a Bologna) per entrare e uscire dalla stazione di Santa Maria Novella.

"Una giornata attesa da troppo tempo – dice Luigi Ferraris, amministratore delegato del Gruppo FS Italiane –. Il nodo ferroviario di Firenze è un anello fondamentale per l’alta velocità nazionale. I volumi di circolazione impattano sul traffico ferroviario, anche europeo. Per questo c’è la necessità assoluta di tracciati e itinerari distinti".

Sono recentissimi gli episodi di cronaca: piccoli incidenti hanno semiparalizzato la circolazione ferroviaria dell’intero Paese. Per questo si festeggia la ripartenza, per ricucire l’Italia. Ci sono già quaranta convogli che, per congiungere Milano a Roma in 3 ore e 10 minuti, devono saltare la fermata intermedia di Firenze. Ma quanto tempo dovremo ancora aspettare per tagliare 8 minuti? Non poco, purché sia. "Le infrastrutture uniscano il Paese, non litighiamo", dice il vicepremier e ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini, spiegando che con i ritardi, quest’opera "l’abbiamo maturata". "Cinque anni e sarà ultimata – assicura – Questa giornata è la dimostrazione che nulla è impossibile". Fuori dai cancelli del cantiere un piccolo presidio del comitato No Tunnel Tav protesta per "le balle".

Si festeggia e si incrociano le dita: la data di consegna è prevista entro il 2028. Nonostante i migliori auspici del governatore toscano Eugenio Giani che nel luglio dello scorso anno aveva fatto capire ai vertici di Fs che il passante fiorentino non poteva più aspettare. Salvini ieri ha fatto girare idealmente la chiave per mettere in moto la prima delle due frese (l’altra arriverà tra dieci mesi) che da luglio scaverà. Contemporanemente si lavorerà alla stazione sotterranea disegnata dall’archistar Norman Foster, 88enne. "Vogliamo che la veda", dice Carlo Luzzatto, ad dell’Impresa Pizzarotti & C. che si è aggiudicata nell’agosto scorso la gara d’appalto per oltre un miliardo di euro. Complessivamente l’opera ne costa 2,7. "Un lavoro di squadra, abbiamo bisogno di tutti per rispettare i tempi – continua Luzzatto –. La sfida più grande è trovare le persone che lavorano, dalle maestranze agli ingegneri". Il problema italiano non è solo trovare camerieri. Per realizzare l’opera 400 operai dovranno lavorare 24 ore su 24, sette giorni su sette.