Molestie alpini, il sindaco di Trieste: "Solo apprezzamenti, siamo maschi"

Roberto Dipiazza minimizza su quanto avvenuto a Rimini. La replica dell'associazione 'Non una di meno': "Cultura sessista e patriarcale"

Roberto Dipiazza, sindaco di Trieste (Ansa)

Roberto Dipiazza, sindaco di Trieste (Ansa)

Trieste, 14 maggio 2022 - Il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, scende in campo in difesa degli Alpini, finiti al centro della bufera per le accuse di molestie durante il raduno a Rimini. "Ma stiamo scherzando? Una ha detto: 'mi hanno detto che ho un bel paio di gambe e mi sono sentita violentata'. Quando vediamo passare una bella ragazza, cosa pensiamo? Siamo maschi. Ma stiamo scherzando? Se le avessero detto 'hai un bel c...', cosa avrebbe fatto allora? Viva gli alpini! Viva gli alpini! Vorrei dire a questa persona: Signora guardi che la violenza è un'altra cosa", ha detto il primo cittadino giuliano intervenendo su TeleQuattro, attaccando anche l'associazione 'Non una di meno' che ha denunciato gli episodi, definendola "gentaglia".

"Si fanno degli apprezzamenti, è normale - ha proseguito Dipiazza alla trasmissione 'Ring' dell'emittente televisiva locale -. È grave se si dice 'guarda che bella quella ragazza ... guarda che bel paio di ... che ha quella ragazza ... oppure guarda che bel fondoschiena che ha quella ragazza?". Ricordando che a Rimini c'erano "500mila alpini", il sindaco ha concluso: "Fare queste polemiche significa fare male a tutto"

"La cultura e la società in cui viviamo sono profondamente sessiste e patriarcali, il machismo si respira in ogni ambito della vita fin dalla nascita, è parte dell'educazione che le persone ricevono in questo Paese", gli replica senza citarlo direttamente la sezione riminese dell'associazione 'Non Una di Meno'. "Il modello di società è organizzato in base a questi dispositivi - scrive l'associazione in una nota -. È forse per questo che la denuncia dell'innegabile violenza di genere avvenuta durante l'Adunata degli Alpini e sostenuta da tantissime testimonianze, relative anche a precedenti adunate, crea così tanta divisione e viene percepita come una minaccia". E questo, viene sottolineato ancora, "anche perché non andiamo a cercare un singolo colpevole ma stiamo facendo un discorso sistemico". 

Ieri un dossier con la stampa di tutte le testimonianze di molestie accadute durante l'ultima adunata degli alpini è finito sulla scrivania del sindaco di Rimini. Un gesto simbolico delle attiviste per chiedere una risposta a tutte coloro che si sono sentite offese, molestate, o che hanno subito violenze in quelle giornate. Il primo cittadino Jamil Sadegholvaad ha assicurato che leggerà il documento. La bufera sulle penne nere ha creato spaccature nel Pd locale e comincia a creare fibrillazione anche in Friuli Venezia Giulia dove già si guarda all'adunata del 2023, in programma a Udine.