Giovedì 25 Aprile 2024

Almeno è finito lo show ipocrita delle alleanze

Gabriele

Canè

A forza di raccontare, con rabbia o con soddisfazione, che non è successo niente, finisce che sta succedendo di tutto. La conferma di Mattarella e di Draghi rappresenta infatti un fattore oggettivo di stabilità del sistema Italia soprattutto nel panorama internazionale, salvo che questo risultato frutto della fragilità di partiti e schieramenti, li sta terremotando. Forse per il semplice motivo che in realtà non esistevano né gli uni, né gli altri, o meglio esistevano ed esistono in formato Cinecittà, solo chiacchiere e distintivo. Osservazione che non deve rallegrare, ovviamente, perché i Paesi vanno governati da forze politiche in carne, ossa e cervello. Anche con equivoci e contraddizioni, certo, ma non così profondi e laceranti come quelli che esistevano e ora vengono allo scoperto. Che fanno dire a Salvini che il centro destra "si è sciolto come neve al sole", e che hanno portato alla spallata di Di Maio a Conte, rendendo ancora più fangoso il campo largo che vorrebbe un Pd in cui i conti (tanti) vengono regolati tra le mura domestiche.

Poi, intendiamoci, la politica fa miracoli: se calano le temperature, la neve smette di sciogliersi, e le spallate a volte diventano carezze. Ma se prima delle presidenziali, un centro destra "fluido", di governo e di opposizione, viveva su un difficile equilibrio, adesso è già nelle mani degli avvocati; e parlare di centro sinistra è un modo per fare finta che esistano due poli, anzi tre, viste le prove di centro-centro che animano il Palazzo. Detto questo, siamo sinceri: meglio così. Fine delle ipocrite foto di famiglia, delle alleanze che stanno in piedi per prendere voti, ma che inciampano quando si deve governare. In attesa di una legge elettorale che fotografi questa realtà, ringraziamo lo Stellone italico che ha fatto finire la battaglia del Quirinale senza che (all’apparenza) succedesse niente. In modo che adesso (finalmente) possa succedere qualcosa.