LUIGI CAROPPO
Cronaca

Alluvione Toscana, rebus ricostruzione. Pressing della Lega per il commissario: Figliuolo è in pole

Il centrodestra vuole replicare lo schema seguito in Emilia Romagna: "Irragionevole e irresponsabile non utilizzare il know how maturato". Il Pd vuole Giani e incalza il governo: facciamo arrivare subito i ristori

Firenze, 8 novembre 2023 – Si allunga l’ombra del generale Figliuolo sulla Toscana devastata. Potrebbe essere proprio lui il commissario per la ricostruzione post alluvione di giovedì notte, il dramma di inizio novembre. Dopo la carica che il governo Meloni gli ha assegnato per risollevare Emilia Romagna, alta Toscana (Mugello) e Marche in seguito alle esondazioni e frane del maggio scorso, molto probabilmente sarà chiamato a gestire i fondi per la vasta area colpita nella Piana Fiorentina e nelle province pratese e pistoiese, lungo la costa tra Massa Carrara e l’alta Versilia e nell’entroterra lucchese.

Il generale Francesco Figliuolo, commissario alla ricostruzione in Emilia Romagna
Il generale Francesco Figliuolo, commissario alla ricostruzione in Emilia Romagna

C’è già un forte pressing del centrodestra per replicare quanto avvenuto dopo la nomina di Stefano Bonaccini, commissario per l’emergenza: al posto del presidente dell’Emilia Romagna, dopo un vespaio di polemiche, è arrivato il generalone che dette la svolta alla gestione della pandemia. Così dovrebbe avvenire anche in Toscana: prima Eugenio Giani (nominato domenica commissario per l’emergenza) poi Francesco Paolo Figliuolo. I motivi del passaggio di testimone potrebbero essere duplici: tecnico e politico. Dal punto di vista operativo la macchina organizzativa commissariale (personale e digitalizzazione per sveltire la burocrazia) messa in piedi per l’Emilia Romagna e partita non certo con lo sprint necessario, adesso va meglio. E allora perché non mettere a disposizione l’esperienza acquisita in queste settimane proprio per la Toscana? E poi c’è il pressing a tutto campo specialmente della Lega, da Roma a Firenze.

Sottolinea il deputato leghista Andrea Barabotti: "Il governo si è dotato di una potente struttura commissariale per la ricostruzione in tre regioni affidata alla guida del generale Figliuolo – sottolinea –. La struttura è dotata di uomini, mezzi e know how che in tempi celeri possono esser messi a disposizione della Toscana. Sarebbe irragionevole e irresponsabile non utilizzarla". Replica il Pd: stop al copione di polemiche, si porti a casa il risultato. "Facciamo arrivare in Toscana i ristori subito. Non facciamo quello che è stato fatto male, molto male, in Emilia, dove si è dovuto aspettare sei mesi, per la nomina del commissario alla ricostruzione. In Toscana Giani è il commissario all’emergenza ed è al lavoro", sottolinea Francesco Boccia, presidente dei senatori dem. E il sindaco di Firenze Dario Nardella rincara: "Ai cittadini non interessano le polemiche: bene ha fatto il governo a nominare subito Giani commissario, perché è bene che il commissario sia una figura vicina al territorio, cosa che, sbagliando, il governo non ha fatto con Bonaccini". Va giù dura la capogruppo della Lega in consiglio regionale Elena Meini: "La Lega è totalmente contraria a Giani commissario per la ricostruzione perché è sotto gli occhi di tutti la gestione fallimentare della Regione Toscana". E il commissario Giani? Sta lavorando subito bene. Non reagisce "perché devo pensare ai toscani alluvionati, non ho tempo per le polemiche".

E firma le prime ordinanze per sospensione mutui e rifiuti. Il suo compito da commissario dell’emergenza è ampio: deve perimetrare le aree danneggiate (anche la costa e la provincia lucchese chiedono di rientrarci). È lui che deciderà a chi andranno i soldi del governo per la ricostruzione.

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