Roma, 16 maggio 2023 – Uno sguardo agli schermi dei computer, un altro alla finestra come i comuni mortali. Capire cosa succede nel cielo padano in questo maggio impazzito sotto il ciclone Minerva è una sfida complessa anche per i meteorologi. Luca Lombroso, 59 anni – e 30 di esperienza all’Osservatorio geofisico dell’Università di Modena e Reggio, oltre che storica firma delle previsioni italiane per la rete internazionale MeteoRed – stenta a credere ai suoi occhi.

Perché?
"Questa situazione a maggio è senza precedenti nei miei 35 anni di previsioni".
Il servizio Meteo AM definisce Minerva una "depressione esplosiva”. Cosa significa?
"È la definizione scientifica per segnalare molta energia in gioco. Tanta davvero".
Provi a spiegare cosa sta succedendo. E perché.
"C’è aria calda, decisamente sopra la media, nell’Est Europa, nei Balcani, in Turchia, nel Nord Africa. C’è aria fredda nell’Europa occidentale. La variazione di pressione supera i 24 millibar in 24 ore. Quanto sta succedendo non è altro che lo smaltimento della differenza di temperatura tra le due zone".
Diluvia in mezza Italia e appena c’è un attimo di tregua subito dopo ricomincia.
"Nei territori più esposti, come in Emilia Romagna e nelle Marche, la caduta di 200 litri d’acqua ogni metro quadrato conferma il pericolo di esondazioni e alluvioni. Seguiranno 48 ore di relativa tregua. Poi da venerdì ricomincerà a piovere. Dove i suoli sono già saturi questo significa nuovi rischi".

Un maggio così…
"A stupire è il tipo di precipitazioni: autunnali, come a ottobre e novembre. Anche se, in assoluto, maggio è da sempre un mese instabile. Le punte di 35 gradi di dodici mesi fa, certo meno spiacevoli, rappresentano infatti una deviazione molto più significativa dai valori standard".
Queste accelerazioni, in un senso o nell’altro, saranno sempre più frequenti?
"Stiamo entrando in un paradigma di estremizzazione dei fenomeni climatici. Sarà più caldo e pioverà di meno, ma, attenzione: quando pioverà, le precipitazioni saranno molto più intense. Proprio come in questi giorni".
Come difendersi?
"Tutti, senza distinzione, dovranno seguire con attenzione i bollettini meteo. Serve una nuova cultura. Gli avvisi di allerta spesso sono derisi. Invece vanno presi molto sul serio da parte di tutti i cittadini".
L’Italia – appena 302mila chilometri quadrati – è una piccola particella del catasto terrestre. Come può proteggersi da dinamiche globali che platealmente la sovrastano?
"Gestendo l’inevitabile ed evitando l’ingestibile".
L’inevitabile?
"Si gestisce migliorando la cultura del clima e l’autocomportamento dei cittadini".
L’ingestibile?
"Si evita, a livello statale, concorrendo con gli altri paesi Ue a lavorare per la riduzione dei gas serra. È l’unica strada da percorrere. Ci piaccia o no".