Allo stalker vietati i telefoni con internet

La Questura ha disposto che l’uomo non possa usare mezzi che favoriscano i reati. Niente più smartphone, solo vecchi gsm

Migration

di Viviana Ponchia

Siete stati cattivi e vi dicono che da domani non potete più usare internet. Niente smartphone, computer, tablet. Al limite vi sarà consentito un vecchio Nokia con libretto di istruzioni cartaceo di venti pagine con cui dovrete accontentarvi di telefonare, usare l’agenda e la calcolatrice, puntare la sveglia e giocare a Snake. Siete già in preda al panico anche se appartenete a quella schiera di nostalgici che pur di mettere le mani sul preistorico "mattone" farebbero follie?

È quello che devono avere pensato gli uomini della Questura di Savona per punire uno stalker che non lasciava in pace la compagna. Dopo essere stato arrestato, all’uomo è stato consegnato un avviso orale aggravato con prescrizioni che una volta uscito dal carcere gli faranno fare un salto nel tempo. Per impedirgli di commettere tutta una serie di reati in cui si è confermato un fuoriclasse non potrà possedere o utilizzare "armi a modesta capacità offensiva", armi giocattolo, sostanze infiammabili. Ma soprattutto "programmi informatici e altri strumenti di cifratura o crittazione di conversazioni o messaggi, cioè tutti gli arnesi consentono l’accesso alla rete. "Si tratta – fanno sapere dalla Questura – di un efficace strumento di prevenzione previsto dalla legge anche a tutela delle donne vittime di violenza, particolarmente efficace per bloccare l’escalation che spesso conduce dai maltrattamenti al femminicidio".

Impeccabile, geniale. Ma qui siamo oltre la giustizia, dentro l’antropologia. Perché non si mette in castigo un cretino in maniera generica ma si va a colpire il cuore dell’uomo contemporaneo, quello che in ascensore controlla le previsioni del tempo e prima di arrivare in ufficio ha già risposto a tre mail, organizzato la serata con whatsapp e magari, come in questo caso, infastidito la fidanzata che non vuole più saperne di lui.

Di fatto questo signore potrà impiegare unicamente i telefonini di prima generazione e accontentarsi di un sms, il massimo della performance di un oggetto che allora sembrava fantascienza e oggi viene considerato stupido. Il provvedimento modello sarà sicuramente riproposta con varianti ad hoc ma intanto ci fa riflettere su come eravamo. Oggi non possediamo un telefono, è lui a possedere noi. Ci lascia postare, taggare, prenotare una vacanza, leggere il giornale. Senza la sua rete arranchiamo nell’ignoto, non siamo più nessuno. All’inizio era diverso.

Nel 1996 lo Startac della Motorola ci fece sentire orgogliosi di appartenere alla razza umana per il solo fatto di potere fare a meno della linea fissa. Poi arrivò il Nokia 3310: poteva cadere da dieci metri, in un tritacarne, finire sotto la sabbia e non ci abbandonava mai. Erano i tempi dello "squillo" quando il credito finiva, del TVB, del T9 e delle parole tutte attaccate per risparmiare sui caratteri dei messaggi (non più di 160 e tutti a pagamento). Potevamo scegliere la mascherina a pois rosa e la colonna sonora di Titanic suonata al flauto da una prima elementare e per spedire fotografie dovevamo ricorrere ai costosissimi mms. Epoca barbara solo in apparenza: nessuno immortalava la bistecca nel piatto.