"Allerta meteo? Evitate i viaggi. Non sottovalutate le previsioni"

Lombroso (Università di Modena e Reggio): "È una crisi climatica, non credevo arrivasse così in fretta"

Maltempo in Germania

Maltempo in Germania

Roma, 17 luglio 2021 - Non c’è dubbio: le previsioni sono il miglior investimento e la migliore arma contro i danni che possono provocare i cambiamenti climatici al territorio. L’Italia, su questo aspetto, sta giocando una partita importante con il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (Ecmwf), l’organismo internazionale con sede a Reading, in Gran Bretagna, che a breve verrà trasferito al Tecnopolo di Bologna. Ma di fronte a certi eventi, come le inondazioni che hanno colpito i Laender occidentali della Germania e le piogge torrenziali in Belgio, dobbiamo alzare le mani. Ne abbiamo parlato con Luca Lombroso, meteorologo dell’Osservatorio geofisico del dipartimento di ingegneria dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

Alluvione in Germania: oltre 130 morti. In Belgio le vittime sono più di 20

Che idea si è fatto dei disastri provocati dal maltempo in Germania e in Belgio?

"Da almeno vent’anni ci stanno mettendo in guardia sui problemi legati al maltempo. Francamente non credevo di arrivare a vedere così in fretta quello che sta succedendo in queste ore. Siamo di fronte a una situazione che mi fa temere che possiamo aver superato un punto critico, una soglia oltre la quale avvengono fenomeni così improvvisi".

I tedeschi non si sentono più tedeschi

Colpa del riscaldamento globale?

"Non dobbiamo fare confusione. È un cambiamento climatico, o più in genere una crisi climatica che innesca una serie di fenomeni intensi ed estremi con cui ci troviamo a far i conti in modo severo. Talora sono le ondate di caldo, aumentate in modo così ponderoso negli ultimi decenni. Talora sono i forti temporali. Non siamo di fronte a una variazione dei fenomeni, ma a delle estremizzazioni di questi fenomeni".

Quanto contano le previsioni per prevenire questi disastri?

"Il tema della previsione è fondamentale, perché con la previsione possiamo difenderci da questi fenomeni. Io stesso sto lavorando sempre di più all’idea di aumentare la consapevolezza nei cittadini su come comportarci di fronte a questi eventi e come comportarci in conseguenza di previsioni e allerta meteo. Ma un allerta è un po’ come dire ogni fine settimana: attenzione che se ti metti in viaggio rischi un incidente stradale. Contano le previsioni, ma l’aspetto più difficile da gestire è quello che avviene dopo le previsioni".

Perché?

"Prendiamo per esempio i temporali, soprattutto quelli estivi: sono episodi che si presentano in modo improvviso e localizzato e non prevedibile in dettaglio. Il caso della Germania e del Belgio è un po’ diverso: ci troviamo di fronte a piogge non straordinariamente intense come singola intensità, ma molto prolungate e molto estese. Queste in genere sono ben prevedibili, ma ci si scontra con la realtà e con il comportamento degli abitanti di quelle zone".

Insomma, alla fine è sempre colpa dell’uomo.

"Cercare di salvare un bene economico come l’auto è una delle cose più pericolose che causa il maggior numero di vittime durante le alluvioni e i temporali intensi o nevicate o venti impetuosi. Eppure noi abbiamo la tendenza a salvare prima l’auto che noi stessi".

Ci sono strumenti per comprendere la portata di un’alluvione?

"Ci sono un’infinità di modelli, ma dobbiamo metterci in testa che in caso di maltempo, come quello in Germania e in Belgio, l’unica cosa da fare è fermarsi. Ma stare fermi e rinunciare a viaggiare ha un costo".