C’era latte nel tiramisù vegano: muore a 20 anni. Era allergica ai latticini

La ragazza a cena al ristorante col fidanzato: il dessert non doveva contenere proteine animali. Lo choc anafilattico poi il ricovero. Quattro indagati a Milano, prodotto ritirato dal ministero

Tiramisù

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Milano, 7 febbraio 2023 - La cena con il fidanzato in un ristorante vegano in zona Garibaldi. Il malore improvviso e il ricovero in ospedale per uno choc anafilattico. La morte dopo dieci giorni di coma. La Procura di Milano ha aperto un fascicolo con le ipotesi di reato di omicidio colposo, frode nell’esercizio del commercio e vendita di sostanze alimentari non genuine sul decesso della ventenne A.B., avvenuto ieri notte al San Raffaele. L’inchiesta si sta concentrando sulle pietanze che la ragazza ha ordinato quella sera e in particolare su un vasetto di tiramisù con possibili tracce di latticini, alimento a cui era iperallergica e che non avrebbe dovuto essere presente in un locale "100% vegan". Al momento, sono quattro le persone iscritte nel registro degli indagati, come comunicato dal procuratore capo Marcello Viola: si tratta del titolare dell’azienda produttrice del dolce, del responsabile della produzione e di due dipendenti.

Il pm Luca Gaglio ha immediatamente disposto il fermo amministrativo dei sette vasetti di "Tiramisun-Vegan tiramisù" presenti nel locale, mentre ieri il Ministero della Salute ha dato ordine di ritirare dal mercato (da 63 negozi in tutta Italia, per l’esattezza) il lotto del prodotto con marchio "Mascherpa tiramisù" e data di scadenza 23 luglio 2023. Motivo del richiamo: "Presenza di allergene: proteine del latte". Avvertenza: "Prodotto che può contenere tracce di latticini, si invitano i consumatori a non consumare il prodotto e a riportarlo al punto vendita per il rimborso". I tecnici dell’Ats e i carabinieri del Nas hanno già ispezionato il laboratorio della Glg srl di Assago in cui viene prodotto il dolce (con punto vendita collegato a Milano), e, a quanto risulta, sarebbero emerse irregolarità correlabili al rischio di una contaminazione del piatto classificato come vegano. I campioni prelevati sia dal Tiramisun mangiato dalla ragazza che da quelli trovati nel laboratorio (in tutto 95 vasetti) sono stati inviati all’Istituto zooprofilattico di Brescia, che li analizzerà per capire se contengano tracce di latticini.

Torniamo al 26 gennaio. A.B. e il fidanzato cenano in un ristorante che conoscono bene, specializzato nella somministrazione di cibo senza ingredienti di origine animale e già frequentato in passato dalla giovane coppia. A fine pasto, la ventenne ordina un barattolo di "Tiramisun" (che ancora ieri compariva nel menu del locale disponibile sul web): è sicura di poterlo mangiare, sull’etichetta non c’è traccia di latticini, per i quali ha un’ipersensibilità allergica. Dopo alcuni cucchiaini di dolce, la ragazza si sente male e perde conoscenza. Scatta la chiamata ai soccorsi: i sanitari di Areu trasportano la ventenne al pronto soccorso del San Raffaele, ma lo choc anafilattico generato da una sostanza che non poteva ingerire si rivelerà fatale dopo una decina di giorni in coma. Nel frattempo, la Procura avvia l’indagine per capire cosa abbia provocato il malore: inizialmente si pensa a qualche prodotto avariato, ma le verifiche degli investigatori non riscontrano anomalie. Sono i familiari della ventenne a informare gli investigatori delle allergie; e a quel punto le analisi qualitative preliminari degli specialisti del Nas fanno emergere l’ipotesi della presenza di proteine del latte nel "Tiramisun". Da lì il sequestro dei sette vasetti e il provvedimento del Ministero della Salute sull’intero lotto per scongiurare altri casi simili.

Non basta. Sì, perché, sempre secondo quanto risulta al momento, A.B. era allergica pure alle uova, la cui presenza sarebbe stata intercettata dalle analisi in una maionese usata per condire un hamburger che la ragazza avrebbe mangiato sempre quella sera, prima del "Tiramisun". Quindi, i prossimi esami dovranno chiarire pure questo aspetto, investigando su un’eventuale contaminazione e su possibili collegamenti con il decesso. L’autopsia sul corpo della ventenne dovrebbe essere effettuata tra giovedì e venerdì. Inoltre, il pm affiderà a un esperto una consulenza allergologica.