Allarme terza dose: siamo in ritardo. "Prenotatevi, troppe regioni lente"

Coperto meno del 30% di fragili, over 60, sanitari e ospiti Rsa. Primo ciclo bloccato: in 24 ore 5mila iniezioni

Somministrazione di una terza dose di vaccino anti-Covid (ImagoE)

Somministrazione di una terza dose di vaccino anti-Covid (ImagoE)

Roma, 3 novembre 2021 - La somministrazione di prime dosi del vaccino anti Covid si è bloccata, così raggiungere l’immunità di gregge (serve almeno il 90% di persone vaccinate con ciclo completo) è un miraggio. La campagna ha incontrato lo zoccolo duro degli indecisi e no vax: le iniezioni totali giornaliere (prima dose, seconda dose, monodose e terza dose) sono passate dalle oltre 600mila del 10 giugno alle 25mila di lunedì scorso.

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Anche l’inoculazione delle terze dosi (29mila al giorno di media, tra booster e dose aggiuntiva, con una copertura del bacino di vaccinabili tra il 25,5% e il 32,3%) va a rilento. E le differenze regionali pesano come un macigno (si passa dallo 0,9% della Val d’Aosta al 98,8% dell’Umbria per le dosi aggiuntive; dal 10% della Calabria al 73,8% del Molise per la booster). Il problema dunque è doppio e coincide con la risalita di contagi e ospedalizzazioni. Per la terza dose di vaccino anti Covid "è ragionevole pensare a una estensione della platea e credo entro la fine dell’anno si potrà arrivare ai 50enni", ma ora è il momento di "un appello a tutti quei cittadini per cui è già prevista la somministrazione della terza dose: devono iniziare a prenotarsi nelle piattaforme regionali per aiutare da un punto di vista organizzativo e logistico", ha detto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa.

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Ripercorrendo l’ultima settimana, lunedì scorso le prime dosi somministrate sono state 5.146, domenica 8.506, sabato 17.719, venerdì 20.709, giovedì 22.534, mercoledì 23.612, martedì 24.904 e lunedì 25 ottobre 26.706. Un calo costante da mesi. Basti pensare che il 10 giugno scorso c’era stato il record di prime dosi con 461.158 somministrazioni. Il 30 agosto erano ancora 141mila le prime iniezioni in Italia. E il 14 ottobre, il colpo di cosa con 75.783 prime dosi. "In questo momento, più che raggiungere il 90%, dobbiamo pensare a coprire più over 50 possibili – spiega il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta –. La politica deve valutare come arrivare a questo obiettivo, prendendo in considerazione l’obbligo vaccinale per quella fascia d’età". E Cartabellotta prosegue: "La mancata copertura vaccinale di 2,7 milioni di over 50 rappresenta un problema. Ci sono 12 milioni di dosi nei frigoriferi delle regioni e da due settimane non ci sono consegne. Di fatto, quindi, non stiamo utilizzando le dosi che abbiamo a disposizione perché sul fronte del primo ciclo abbiamo incontrato lo zoccolo duro di chi non vuole vaccinarsi e sulla terza dose le regioni stanno andando un po’ a rilento e questa è una criticità che va affrontata nelle prossime settimane".

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Intanto il Piemonte accelera. Dalla terza settimana di novembre il personale scolastico e universitario inizierà a maturare i 6 mesi dal completamento del ciclo, così la Regione ha chiesto di iniziare subito la terza dose (booster). Anche la Campania parte in novembre.