Giovedì 18 Aprile 2024

Allarme sicurezza a Milano Reagiscono al rapinatore, sei passanti accoltellati Terrore fuori dalla stazione

Un nordafricano ha attaccato cinque donne, grave un anziano che ha cercato di fermarlo. L’aggressore (ubriaco) aveva l’arma, smartphone e portafogli rubati: fermato dai poliziotti

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di Nicola Palma

MILANO

Cinque raid in rapida successione. Quattro colpi a segno e uno non riuscito. Sempre le donne nel mirino. Sempre un coltellino multiuso in pugno. Tre uomini feriti per proteggerle, di cui uno ricoverato in gravi condizioni per un colpo alla testa preso dopo essere caduto nella colluttazione con l’aggressore. Un presunto rapinatore, visibilmente ubriaco, bloccato dai poliziotti motociclisti delle Nibbio dell’Upg dopo l’ultimo tentativo andato a vuoto: si tratterebbe di un giovane nordafricano fino a ieri sera non ancora identificato perché sprovvisto di documenti; addosso aveva ancora l’arma che avrebbe usato, il portafogli rubato alla terza vittima e tre telefoni cellulari, di cui due rapinati poco prima e uno ancora senza proprietario.

È il bilancio della raffica di aggressioni andate in scena nel tardo pomeriggio di ieri nella zona attorno alla Stazione Centrale di Milano, area da sempre sotto i riflettori per la questione sicurezza e che da un paio di mesi è al centro di un piano di potenziamento di pattugliamenti e controlli, concordato a dicembre dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi con il sindaco Giuseppe Sala al tavolo sulle grandi città metropolitane.

Il primo allarme scatta qualche minuto dopo le 17.30: nel mirino finiscono prima una cinquantottenne salvadoregna in via Gluck e poi una ventiquattrenne spagnola in via Sammartini, che riportano rispettivamente un lieve taglio a una mano e una contusione al volto per un pugno. Otto minuti dopo arriva la seconda richiesta di soccorso dall’angolo tra viale Brianza e via Macchi, a cinquecento metri di distanza. Stando a una prima ricostruzione, il rapinatore prende di mira una ventitreenne che sta camminando sul marciapiedi con il fidanzato di un anno più grande: con ogni probabilità, punta alla sua borsa, ma la reazione è immediata.

Proprio in quel momento sta uscendo dallo stabile al civico 27 il sessantottenne Carlo B., che vive lì con la moglie: l’uomo si ritrova involontarialmente al centro della colluttazione e cerca a sua volta di proteggere la vittima dall’aggressore, che lo ferisce alla spalla con il coltellino. Il sessantottenne cade a terra e batte la testa: verrà trasportato in codice rosso al Niguarda, anche se in serata i primi aggiornamenti parlano di condizioni in miglioramento e pericolo di vita scampato.

Nel frattempo, l’avventore di un bar vicino, un cinquantasettenne italiano, che sta bevendo una birra ai tavolini esterni dell’esercizio commerciale, si accorge del trambusto e si avvicina per prestare aiuto, ma viene pure lui colpito al torace: verrà trasportato in codice giallo al San Carlo.

L’aggressore riesce a scappare, ma viene bloccato poco dopo in via Venini, a poche centinaia di metri dal punto del secondo raid: ha con sé il coltellino multiuso usato per ferire vitime e passanti, i due cellulari rapinati alla spagnola e alla salvadoregna e il portadocumenti della ventitreenne; sequestrato pure un terzo telefono, probabilmente rubato in un’altra occasione. Il giovane nordafricano, sprovvisto di documenti, viene accompagnato prima in Questura e poi all’ospedale Fatebenefratelli in codice verde. Col trascorrere delle ore, emergono altri episodi, denunciati in un secondo momento: il primo in ordine di tempo sarebbe avvenuto al sottopasso Mortirolo, vicino allo scalo ferroviario, ai danni di una trentottenne; l’ultimo in via Venini, poco prima del fermo. Nella notte, le procedure di fotosegnalamento per dargli un nome e un cognome e per capire la sua storia in Italia e a Milano, se fosse stato già intercettato in passato dalle forze dell’ordine o se si tratti di una persona non ancora censita dagli archivi di polizia.