Allarme clima di Mercalli: "Vicini a una catastrofe e sarà sempre peggio"

Per il climatologo bisogna cambiare le abitudini e non si può più aspettare: "Ci saranno altri picchi di calore"

Il pianeta è malato e le conseguenze più evidenti sono i picchi di caldo da record e i fenomeni temporaleschi abnormi per la stagione. Il climatologo e divulgatore scientifico Luca Mercalli ripete da trent’anni il suo mantra. Inascoltato.

Approfondisci:

Meteo: caldo, 10 città da bollino rosso. Temporali e nubifragi: allerta in 4 regioni

Meteo: caldo, 10 città da bollino rosso. Temporali e nubifragi: allerta in 4 regioni

I segnali sono inquietanti?

"Catastrofici. Il riscaldamento globale genera record su record. I 50 gradi in Pakistan, India e Australia ne sono una conferma. Non potrebbe essere altrimenti, i dati sono univoci".

Per esempio?

"Due giorni fa lo zero termico sulle Alpi svizzere era a 5.184 metri: in questa stagione dovrebbe al massimo trovarsi fra i 3.200 e i 3.500 metri. Poi per forza i ghiacciai si fondono".

E le grandinate e i temporali che hanno fatto molti danni al Nord nei giorni scorsi?

"Quando abbiamo temperature così elevate basta un po’ di aria fredda in quota per avere temporali molto violenti".

Che dobbiamo fare allora?

"Da trent’anni la diagnosi è la stessa, ma non si vuole la cura: bisogna passare a un’economia che non sia basata sulle energie fossili. Vanno eliminati gli sprechi e cambiate le abitudini. Non si può vivere come nel passato, rincorrere una crescita infinita in un mondo finito, continuare a produrre e dissipare le risorse. Con pochi pannelli solari e pale eoliche spostiamo solo di qualche anno la catastrofe".

Siamo otto miliardi, come ci ciberemo?

"È appunto questo il problema: la sovrappopolazione ha portato a a consumi sempre maggiori. Finiremo i pesci dei mari e gli alberi delle foreste".

La colpa è solo dell’uomo?

"Sì, lo dice anche il segretario generale dell’Onu Guterres: l’umanità rischia il suicidio collettivo. E che lui lanci l’allarme è già una buona notizia. Anche Papa Francesco ci invita ad aprire gli occhi. Tergiversiamo, ma stiamo bussando ripetutamente alla porta della catastrofe".

Il 2030 è un termine troppo lontano per la cura?

"L’obiettivo del 55% in meno delle emissioni nocive potrebbe arrivare in ritardo. Non ha più senso parlare in termini di anni, dobbiamo iniziare oggi".

La politica che colpe ha?

"I politici cercano il consenso e l’economia ha tutto l’interesse a lasciare le cose come stanno. Ma la colpa è anche nostra se non ci comportiamo come si deve: i cambiamenti sono faticosi, c’è un ostacolo cognitivo a mutare le proprie abitudini".

Il gran caldo i disastri dovuti ai temporali possono incidere sulla psiche umana?

"Gli psicologi parlano di ‘ecoansia’. Di certo ha riflessi sui giovani, che sono allarmati per il futuro. C’è poi un pericoloso risvolto: la fuga dal problema, il mettere la testa sotto la sabbia".

Che cosa dobbiamo aspettarci per il prosieguo dell’estate?

"Eccezionali picchi di calore e pochissime piogge, che saranno più un danno che una soluzione all’approvvigionamento".

I viticoltori sono preoccupati: c’è già chi ha iniziato la vendemmia…

"Di recente ho mangiato l’uva dalla vite della pergola di casa mia, in Piemonte. Non mi è mai capitato che fosse così matura a luglio. Peccato che poi la grandine l’abbia un po’ rovinata".

Leggi anche - Crisi energetica in Germania: scatta l'obbligo della doccia fredda per risparmiare gas